Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

RdB/USB PUGLIA

BARI - Delegazioni da tutta la Puglia al Presidio sotto la Confindustria

Bari,

Partecipato presidio sotto la Confindustria di Bari

 

 

Oggi a Bari, cosi come in tutta Italia, si è tenuta la mobilitazione nazionale del sindacalismo di Base per contrastare le scelte di politica economica operate dal nuovo Governo, in continuità con il precedente, e sostenute da Confidustria e dai “soliti” sindacati concertativi.

 

Scelte che penalizzano ancora una volta i Lavoratori, i Pensionati ed i giovani precari a tutto vantaggio della grande industria, la grande distribuzione, gli speculatori finanziari.

 

A Bari abbiamo manifestato sotto la sede degli industriali che in questi anni si sono spartiti la fetta più grande della torta dei ricavi a discapito dei SALARI e della SICUREZZA dei lavoratori.

Come CUB proponiamo, invece, una diversa ed equa distribuzione della ricchezza, con aumenti salariali consistenti, con l’introduzione di una nuova scala mobile ed il rilancio dei Servizi Pubblici di qualità per tutti i cittadini a cominciare dalla Sanità, dalla casa, dalle pensioni, dall’istruzione, dai trasporti, dai beni primari come l’acqua e l’energia.

 

In questi giorni, inoltre, stiamo assistendo ad un feroce attacco ai Pubblici dipendenti con la  favoletta dei fannulloni che offende centinaia di migliaia di lavoratori Pubblici i quali quotidianamente con coscienza operano negli uffici, nelle scuole, negli ospedali.

La VERITA’ è che i veri fannulloni rappresentano una piccola minoranza di furbi e disonesti che godono della copertura di dirigenti, politici ed a volte tutelati da sindacalisti compiacenti.

 

In realtà il vero obiettivo della storia dei fannulloni è quello di ridurre ulteriormente i sevizi pubblici con ulteriori tagli e spostare le risorse economiche verso l’impresa, attraverso le privatizzazioni, le esternalizzazioni ed il lavoro precario.

 

Oggi è un primo momento di protesta che culminerà molto probabilmente in un grande sciopero generale nel prossimo autunno.