In questi mesi, USB ha portato avanti un confronto serrato con tutti i comitati in lotta per l’organico aggiuntivo, ex organico Covid, per lo scorrimento delle graduatorie concorsuali fino al loro esaurimento e per una mobilità senza vincoli. La lotta per l’aumento degli organici è a nostro avviso il punto di congiunzione per realizzare l’unità dei lavoratori della scuola, precari e di ruolo, per garantire una scuola capace di rispondere alle richieste di lavoratori, famiglie e studenti.
L’eliminazione dell’organico Covid ha messo in ginocchio le scuole, ripiombate improvvisamente in una situazione critica con gravi carenze di personale e l'impossibilità di garantire sicurezza e vigilanza. Questo dimostra come l’ex organico Covid non fosse necessario solo all’interno di una situazione di emergenza, ma anche e soprattutto per una situazione ordinaria. Allo stesso tempo, i docenti precari sono stati travolti dalle scelte scellerate della politica che li ha precipitati in un marasma di concorsi, ordinari e straordinari, con regole cervellotiche che non rispettano il principio basilare del completo esaurimento delle graduatorie prima di bandire altri concorsi. Gli stessi precari delle GPS (spesso vincitori o idonei nei concorsi) sono stati travolti dalle convocazioni telematiche e dal folle algoritmo ministeriale. Cosa dire poi della mobilità, riproposta con vincoli che penalizzano i vincitori di concorso ma anche il personale di ruolo? Lavoratrici e lavoratori imprigionati in una gabbia che li esilia da anni in una scuola e in territori lontani da quelli di residenza.
Siamo stanchi di questo caos e di una scuola sempre in sofferenza. I fondi del PNRR non possono essere usati per acquistare mega televisori, strumentazioni digitali e allestire aule supertecnologiche in edifici spesso fatiscenti. Quei fondi servono per aumentare gli organici, garantire scuole sicure e consentire finalmente una scuola normale.
USB Scuola il 10 febbraio scende in piazza consapevole che la scuola pubblica statale ha bisogno di almeno 150mila docenti e 50mila ATA, per recuperare i tagli perpetrati negli ultimi vent’anni dai governi di ogni colore politico: solo con una seria politica sugli organici è possibile garantire una scuola di qualità. Occorre recuperare le risorse dai fondi del PNRR, modificandone la destinazione, e dagli stanziamenti riservati all’alternanza scuola/lavoro, il cui portato di tragiche morti ne rende ormai necessaria la totale abolizione. Le risorse vanno utilizzate per fare scuola e non morire in fabbrica.
Il 10 febbraio ci assumiamo la responsabilità di portare in piazza la precarietà di tutti i lavoratori della scuola, di ruolo e precari, così come la precarietà giovanile destinata a un futuro di sfruttamento e miseria.
Basta precarietà!
USB P.I. Scuola