Dopo l’ennesima iniziativa di protesta di lunedì scorso in consiglio comunale, dove all’unanimità è stato votato un ordine del giorno che impegna la giunta a promuovere verso Tper la reinternalizzazione del servizio di bigliettazione, questa mattina i lavoratori e le lavoratrici hanno animato un presidio in Regione, per richiedere un’analoga presa di posizione da parte della politica regionale. Ricordiamo che la Regione Emilia Romagna, con il 46,13% delle azioni, è il socio di maggioranza pubblica di Tper.
Nel pomeriggio si è tenuto un incontro con l’assessore regionale ai trasporti Raffaele Donini, il quale ha condiviso con i lavoratori la giustezza delle rivendicazioni e la richiesta di reinternalizzazione del servizio, impegnandosi a promuovere entro il mese di febbraio un tavolo congiunto tra Regione, Comune e Tper che istruisca la pratica e individui le soluzioni per mettere fine alla gestione in appalto delle biglietterie, servizio strategico del TPL regionale, vero front office che garantisce l’interfaccia dell’azienda con la clientela.
In attesa di capire quali sviluppi avrà la segnalazione fatta da USB ad ANAC e Corte dei Conti sul conflitto di interessi che si profila nella composizione dell’attuale gara d’appalto per le biglietterie, ancora una volta abbiamo chiesto a Tper di ritirare il bando; una possibilità contenuta nelle clausole del disciplinare di gara, prevede che l’azienda non paghi nessuna penale nel caso decida di sospendere il bando e ritirarlo.
Se Tper dovesse aprire a questa possibilità USB si dichiara pronta a revocare lo sciopero già proclamato per i lavoratori e lavoratrici delle biglietterie per il prossimo 31 gennaio.
Crediamo che la solidarietà mostrata in questi mesi dai cittadini alle ragioni dei lavoratori delle biglietterie, la presa d’atto politica dei consiglieri comunali ed in ultimo dell’assessore Donini, debbano far riflettere la dirigenza di Tper a considerare finita la stagione delle esternalizzazioni, poiché la logica dell’appalto non garantisce qualità del servizio e diritti per i lavoratori.
Se invece Tper dovesse continuare nella sua determinazione a voler aggiudicare questo bando fatto male, viziato da conflitti di interesse, che precarizza le condizioni di lavoro e spezzetta il servizio abbassando lo standard di qualità offerta all’utenza del Trasporto Pubblico, come USB metteremo in campo, insieme a lavoratrici e lavoratori, soluzioni creative e comunicative per riempire la giornata dello sciopero del 31 gennaio, e spiegare ancora una volta alla città intera quale modello di lavoro si cela dietro il logo Tper che tappezza i muri delle biglietterie.
Bologna, 22/01/20
p. USB Lavoro Privato
Fabio Perretta