Nella notte, incendio a Borgo Mezzanone, grande insediamento informale di braccianti e migranti tenuti in condizioni infernali da decenni di politiche razziste e sfruttatrici della mano d’opera straniera.
Ancora una volta un incendio ha distrutto decine di baracche, nonostante l’esistenza di moduli abitativi presenti e mai assegnati ai residenti, che vivono, in condizioni proprie di un girone dell’inferno dantesco, costretti dalla nostra società dell’opulenza e del diritto esistente solamente nelle carte e nelle parole dei politici.
Non possiamo più aspettare, non possiamo più accettare che sulla pelle di migliaia di persone scappate da guerre, fame e catastrofi naturali si giochi l’ipocrisia delle posizioni politiche dei partiti politici.
Gli insediamenti informali dovevano essere superati da anni, visti i milioni di euro che si stanno investendo ma che, come al solito in Italia, non giungono a migliorare le condizioni di vita dei beneficiari dichiarati nei progetti.
Non trovano riscontro neanche le circolari che a livello centrale vengono emanate dal Ministero dell’Interno per migliorare la drammatica situazione delle mancate risposte sia alle domande di sanatoria, sia alle domande di protezione speciale.
Circolari che prevedevano l’accelerazione dell’accettazione delle pratiche di sanatoria, (quella del 2020!), ma che a tutt’oggi non trova riscontro negli uffici preposti.
Ugualmente inaccettabile la situazione riguardante la carenza di personale che impedisce il regolare svolgimento delle pratiche negli Uffici Immigrazione, l’unica risposta che riceviamo dai territori sono Uffici chiusi, file interminabili, tensioni tra cittadini migranti, comportamenti repressivi nei confronti degli utenti in fila.
Non possiamo più aspettare, il Decreto “Cutro” provocherà nei prossimi mesi migliaia di espulsioni e migliaia di migranti che si ritroveranno irregolari da un giorno all’altro, nonostante abbiano avuto in precedenza la speranza di una regolarizzazione della loro condizione.
Diventa quindi sempre più urgente l’avvio del Tavolo tecnico richiesto al Ministero degli Interni il 28 aprile scorso, giorno della manifestazione a Roma, diventa sempre più urgente il confronto e l’organizzazione dei lavoratori migranti per rivendicare con più forza e con maggiore incisività il rispetto dei propri diritti.
REGOLARIZZARE SUBITO TUTTI I LAVORATORI MIGRANTI!
ORGANIZZARE NEI POSTI DI LAVORO LA LOTTA PER IL RISPETTO DEI CONTRATTI DI LAVORO, DELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA, PER UN SALARIO DIGNITOSO E STABILE.
Chiamiamo tutti i lavoratori migranti allo sciopero generale del 26 maggio e alla
ASSEMBLEA NAZIONALE DEL 17 E 18 GIUGNO A NAPOLI!
NON SULLA NOSTRA PELLE
USB Migranti