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Comunicati USB P.I.

CCNL EPNE IN ACQUE MALSANE

Roma,

PROSEGUONO GLI INCONTRI SUL CCNL

ORDINAMENTO PROFESSIONALE

IL TRUCCO C’E’ E SI VEDE

 

                 

 

                  Prosegue in sede Aran il confronto per il rinnovo del CCNL del nostro comparto e gli aspetti negativi si delineano con sempre maggiore precisione a partire dal fatto che, dopo tre incontri, non sono state ancora consegnate le tabelle relative al nuovo Ordinamento Professionale e si discute volta per volta con bozze parziali, che non consentono di avere un quadro organico di riferimento su un rinnovo contrattuale con valenza quadriennale, le cui ricadute segneranno pesantemente la vita dei lavoratori per il futuro.

              Mentre si sta ancora aspettando di conoscere quante e quali saranno le posizioni economiche che verranno inserite all’interno delle tre aree A,B,C, che solo la RdB chiede con forza di superare anche attraverso la prosecuzione dello sciopero della fame dei propri delegati nazionali dell’INPS, arriva il documento sulla declaratoria del profilo unico di area, nel quale si scopre che i lavoratori dell’area B dovranno assicurare  il presidio di interi processi o aree di attività anche attraverso la gestione di tecnologie complesse e/o di tecniche e metodologie specialistiche.

               Ciò equivale a far sparire con un sol colpo le mansioni superiori, avendo trasferito ai lavoratori  inseriti nell’area B le competenze e funzioni che nel vecchio Ordinamento Professionale erano proprie dell’area C, mantenendo ovviamente le differenze retributive, facendo strame del dettato costituzionale che prevede parità di retribuzione a parità di lavoro.

              Risolto in questo modo il problema dei fannulloni dell’area B il CCNL si preoccupa, con dovizia di particolari, degli specialisti prevedendo l’introduzione di questa nuova figura, che strumentalmente non si vuole chiamare vice dirigenza, pur attribuendogli compiti di direzione di unità organizzative e gestione di risorse umane ed economiche ed una struttura della retribuzione identica a quella della dirigenza (retribuzione di posizione e di risultato), per poter finanziare tali nuove figure con le risorse del fondo incentivante.

              Chiariamo che la RdB ha inserito nella sua piattaforma e ribadito al tavolo la sua  disponibilità a discutere sullo sviluppo professionale dei cosiddetti “apicali”, ponendo tuttavia il paletto sulla necessità di reperire nuove risorse che non possono essere prelevate dal Fondo incentivante delle aree, in quanto si finirebbe con il garantite la copertura economica di funzioni vicine all’attività dirigenziale con  risorse destinate anche ai lavoratori dell’area A.

              Riconoscendo poi al Memorandum ed all’ormai famoso libro sui “fannulloni” del Prof. Ichino il ruolo di testi guida ed affermando di voler premiare il merito, nel CCNL non poteva ovviamente mancare un intervento sulla valutazione dei dipendenti che produrrà effetti sia sui futuri sviluppi professionali sia sul trattamento accessorio.

              I compensi destinati ad incentivare la produttività ed il miglioramento dei servizi dipenderanno così per una quota pari al 50% dal “grado di soddisfacimento dei cittadini e dell’utenza, registrato mediante rilevazioni ed indagini dirette” che peserà per il 30%, mentre su base strettamente individuale l’ulteriore 20% sarà attribuito secondo la valutazione della Dirigenza.

              Esperienze già realizzate nei vari Enti del Comparto che sono fallite miseramente per l’incapacità di gestirle fuori dal solito clientelismo.

              Sulla parte economica, ovvero sugli aumenti contrattuali, le cose rimangono in parte ancora indefinite.

              Se è ormai chiaro che non tutto l’aumento sarà riconosciuto come incremento del trattamento base e che una quota andrà ad incrementare le risorse del Fondo Incentivante, riamane ancora da capire se il necessario inserimento dell’indennità di ente nel Trattamento di Fine Servizio e/o nel TFR, con destinazione Fondo Pensione Complementare, sarà finanziato proprio con le risorse del rinnovo e quanto tale operazione verrà a costare, visto fra l’altro che  le risorse del contratto serviranno anche a finanziare eventuali, probabili nuove posizioni economiche all’interno delle aree, di cui però ripetiamo ancora non è dato sapere.

              La RdB sta conducendo una strenua lotta su tutti i punti del rinnovo contrattuale, misurandosi con una proposta che appare sempre più blindata a qualsiasi miglioramento e/o modifica, con particolare riferimento all’ordinamento professionale.

              Martedì prossimo è stato fissato un nuovo incontro all’Aran che si preannuncia decisivo.

              Chiediamo ai lavoratori di non restare in silenzio, sperando magari nella consistenza di arretrati che, benchè relativi a due anni di contratto, non riusciranno a coprire neanche le spese di una settimana di ferie, mentre si stanno assumendo decisioni che peseranno a lungo e che condizioneranno pesantemente le future condizioni di lavoro.

             

 

Roma,30.7.07                

                                       RdB-CUB P.I.