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Riforma CNVVF

Comparto sicurezza: riflettiamo insieme

Firenze,

la RdB parla senza pregiudizi del comparto sicurezza

Pubblichiamo una lettera giunta al sito RdB da un VP di Palermo. Sotto troverete il testo della domanda e la risposta.

DOMANDA: La mia non è una domanda ma una constatazione di fatto. Le Forze che in Italia garantiscono la sicurezza hanno da sempre avuto contratti di lavoro migliori dei nostri; agevolazioni, indennità' particolari, vedi oggi ai piloti elicotteristi delle forze di PS per combattere gli incendi boschivi, circa 600 €. ma perché dobbiamo essere sempre "emarginati" da ogni rinnovamento, abbiamo bisogno di cambiare faccia e nuove risorse, aumenti stipendiali per l'elevato rischio che ha il nostro lavoro, abbiamo bisogno di aprire la carriera cosi come la PS: allora proviamolo questo nuovo comparto della sicurezza!! anche noi garantiamo la SICUREZZA di questa Italia anche più di altri e senza boicottaggi. Grazie . M.F. Palermo

RISPOSTA: Questa non vuole essere una risposta, ma una constatazione di fatti:

Anzitutto grazie per esserti posto in positivo, senza preclusioni polemiche, quando è possibile intavolare un dibattito, questo è sempre gradito, dialogando si può costruire e crescere tutti quanti. Un film, non forse bello, certamente peculiare, Sliding Doors, ci ha fatto vedere come il tempo sia una via che non ammette ritorno, ad ogni scelta, casuale o voluta, fanno seguito destini diversi sui quali perdiamo poi ogni controllo.

Ne discende che quando poniamo in essere scelte importanti dobbiamo essere consapevoli di quello che facciamo e il nostro futuro lavorativo importante lo è.

Abbiamo ripetutamente chiesto a chi ci vuole portare nel comparto sicurezza che ci spiegasse i termini della collocazione: come il vigile del fuoco poi si rapporti nel quadro variegato delle realtà che vanno dalla sicurezza alla difesa, quali sarebbero stati gli ambiti specifici lasciati aperti per il riconoscimento delle peculiarità specifiche, se è vero che garantiamo un certo tipo di sicurezza, è però altrettanto certo che non facciamo ordine e sicurezza pubblica, ed i DPR che regolano il comparto in questione, solo ad essi fanno riferimento; chiarezza vuole che si cerchi di dare una progettualità quando si propone un passaggio, in sostanza non possiamo pensare di godere degli aumenti della polizia legati all’ ordine pubblico in piazza ( lì sta il vero grosso aumento CCNL polizia accessibile sul sito del SAP www.sap-nazionale.it ), come dovrebbero i VVF godere dei soldi devoluti dal governo per l’ ordine pubblico, dato che gli altri appartenenti al comparto della sicurezza, la difesa, si lamenta per non avere accesso a questi e quindi aver dovuto recepire un accordo secondo il quale il corrispondente di un CS ha 102.000 lire di aumento (www.militari.org www.militari.org/2002/aumentigovernoberlusconi2002.htm), lo scorso contratto noi abbiamo avuto per la stessa qualifica circa 106.000 mila lire di aumento tutto al netto.

Questo è il primo punto su cui occorre fare chiaro prima di imbarcarsi in una avventura dagli esiti incerti.

Il secondo dubbio, conseguente al primo, è: quando ci siamo trovati liberi dal carrozzone poste, abbiamo finalmente fatto un contratto specifico ed incentrato sulle nostre peculiarità, non soddisfacente, ma migliore sempre in termini normativi e di incremento salariale (poche migliaia di lire) rispetto al comparto sicurezza (www.cnel.it repertorio contratti), se non esiste una progettualità di fondo sposata da certezze politiche, il rischio è di affogare ancora una volta in un mare fatto di oltre 400.000 dipendenti (noi siamo 32.000) dove le nostre specifiche vengono trattate a margine di una discussione dal respiro troppo ampio.

Terzo, ma non minore motivo di perplessità è il riferimento normativo di fondo per il comparto sicurezza: la legge 216/92 di cui riporto lo stralcio dell’ articolo 2

 

Legge 06/03/1992 Num. 216

(in Gazz. Uff., 7 marzo, n. 56).

Delega al Governo per disciplinare i contenuti del rapporto di impiego delle Forze di polizia e del personale delle Forze armate nonchè per il riordino delle relative carriere, attribuzioni e trattamenti economici.

Art. 2

é comunque riservato alla disciplina per legge o per atto normativo o amministrativo emanato in base alla legge, l'ordinamento generale delle seguenti materie:

a) organizzazione del lavoro, degli uffici e delle strutture, ivi compresa la durata dell'orario di lavoro ordinario;

b) procedure per la costituzione, la modificazione di stato giuridico e l'estinzione del rapporto di pubblico impiego, ivi compreso il trattamento di fine servizio;

c) mobilità ed impiego del personale;

d) sanzioni disciplinari e relativo procedimento;

e) determinazione delle dotazioni organiche;

f) modi di conferimento della titolarità degli uffici e dei comandi;

g) esercizio della libertà e dei diritti fondamentali del personale;

trattamento accessorio per servizi prestati all'estero.

 

Questa legge, tuttora attiva, non promette certo nulla di migliorativo un termini di agibilità sindacali, ma soprattutto personali: orario di lavoro, trasferimenti, mobilità, passaggi di qualifica, non è affatto scontato che vengano recepiti gli accordi contrattuali che abbiamo, i DPR che regolano il comparto sono limitativi (per esempio sul congedo parentale, tra congedo e malattia del figlio noi abbiamo 120 giorni nell’arco dei tre anni, come tutto il mondo del lavoro, nel comparto i giorni sono 60, ma questo è solo uno degli innumerevoli esempi).

Spero che questo materiale Ti possa aiutare a riflettere, non forse sul comparto, ma sul fatto che la nostra posizione non è campata in aria o pregiudiziale, ciò che ci induce ad essere fortemente critici è l’assordante silenzio di chi spinge per andarci ma costantemente evita il confronto costruttivo che più volte abbiamo richiesto.

No vogliamo convincerTi della bontà delle nostre idee, ma ci preme dare a Te, come a tutti gli strumenti per poter effettuare una scelta cosciente, fondata sui fatti e non sui proclami, sulle presunte similitudini o su fantomatici aumenti di stipendio senza che si specifichi in relazione a cosa sono elargiti.

Ringraziandoti ancora per il confronto civile che ci hai dato modo di porre in essere Ti salutiamo, sempre a Tua disposizione per un dialogo, nel rispetto delle opposte convinzioni.