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Comunicati Stampa

Crisi Idrica in Italia: Non Solo Clima, Ma Gestione Inadeguata, il Convegno al CNEL organizzato da A.Ba.Co. (Associazione di Base dei Consumatori) e USB (Unione Sindacale di Base)

Roma,

La crisi idrica che affligge l'Italia è un fenomeno "sistemico, ricercato, voluto e assecondato" da governi e amministrazioni locali, ulteriormente complicato da eventi climatici estremi ai quali non si oppongono strategie di contenimento efficaci. È quanto emerso con chiarezza dal convegno “L’ITALIA E LA CRISI IDRICA", tenutosi presso il CNEL, che ha riunito esperti e attivisti per delineare un progetto strategico di soluzioni a breve, medio e lungo termine.

Il convegno, introdotto da Teodoro Andrisano, componente del comitato scientifico ABACO, ha fornito un quadro dettagliato delle problematiche e delle possibili vie d'uscita.

Il Dott. Stefano Mariani dell’ISPRA ha sottolineato come la crisi idrica sia un problema globale, esacerbato da una gestione spesso inadeguata delle risorse, invitando a un approccio scientifico e realistico.

Il Prof. Franco Gallerano ha puntato il dito su tre aspetti cruciali:

- La gestione degli invasi: la necessità di verifiche sismiche delle dighe per aumentarne la capacità e la manutenzione per prevenire l'accumulo di detriti.

- La privatizzazione della gestione dell'acqua: un fattore che ha innescato speculazioni, ridotto o sospeso la manutenzione e fatto lievitare i costi per i cittadini.

- La potabilizzazione dei fiumi: un processo con potenziali danni ambientali e rischi per la salute.

Il Dott. Giovanni Damiani dirigente ARPA ha affrontato la questione delle interruzioni del flusso idrico che determinano processi di aspirazione di acqua contaminata e pericolosa per la salute. Il modello proposto è quello del bacino idrografico con l’acqua al centro di un sistema ambientale complesso che metta in relazione il territorio con la qualità dell’acqua garantendone anche la quantità. Altro intervento da attuare è la separazione delle acque bianche dalle nere consentendo un risparmio e un possibile riuso delle chiare.

Decio Di Bello, attivista dell’acqua dalla Basilicata, ha portato l'attenzione sugli impatti concreti della cattiva gestione del territorio e delle sue risorse, identificandola come causa principale della crisi idrica.

Il Dott. Massimiliano Monnanni, Segretario generale del CNEL, ha presentato il Disegno di Legge (DDL) sulla gestione delle risorse idriche proposto dal CNEL, impegnandosi a considerare le proposte emerse dal convegno per un possibile confronto in sede di discussione del DDL.

Luigi Iasci, Presidente di A.Ba.Co., ha delineato un percorso di informazione e mobilitazione post-convegno, che include:

1. L'elaborazione di un documento con analisi e proposte da presentare a CNEL, gruppi parlamentari, commissione acqua della Camera e Consigli Regionali.

2. L'organizzazione di assemblee per presentare le proposte ai Consigli Regionali.

3. Una battaglia di A.Ba.Co. per il recupero delle perdite nelle bollette dell'acqua.

"La strada è tracciata, serve solo percorrerla", ha concluso Iasci, sottolineando l'urgenza di agire per affrontare la crisi idrica in Italia.