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Dalla parte dei combattenti curdi e degli antimperialisti siriani

Roma,

La Turchia sta attaccando il Kurdistan siriano, con la benedizione di Donald Trump, che nei giorni scorso ha ordinato il ritiro delle truppe Usa dalle enclave obiettivo dell’esercito turco, aprendo la strada a questa ennesima aggressione.
Le truppe di terra sono entrate in territorio turco-siriano. La Turchia ha dichiarato che l’obiettivo dell’invasione è creare una “zona di sicurezza” in cui rimandare i quasi due milioni di profughi siriani rifugiati in questi anni in Turchia, quei profughi per i quali Erdogan prende 6 miliardi di euro all’anno dall’Unione Europea per tenerli lontani dai confini e dalle coste europee.
Nessun paese al mondo si dichiara favorevole all’attacco turco, ma nessuno muove un dito per fermarla
I combattenti curdi del Rojava stanno valutando l’opportunità di creare un fronte unito con lo stesso Assad, che è pur sempre il titolare della “sovranità” internazionalmente riconosciuta sul territorio che Erdogan vorrebbe occupare. Ci auspichiamo che si costruisca sul terreno quell’unità di popolo che da sola può fermare le truppe del feroce esercito turco.
In questo scenario difficile l’Unione Sindacale di Base si schiera al fianco del popolo curdo del Rojava e di tutti i combattenti che in Siria si battono contro l’imperialismo occidentale, la NATO e le loro truppe, meglio note come Isis/Daesh.

USB Dipartimento Internazionale