Venerdì 4 ottobre 2019 si è allungata l’interminabile lista delle morti sul lavoro. A Mongardino, in provincia di Asti, Ibrahim Souarè Kalil, 23enne rifugiato della Guinea ospite del vicino centro d’accoglienza di Villa Quaglino, ha perso la vita mentre lavorava in una vigna. Ha tentato di salire sul rimorchio di un trattore in movimento ma è caduto battendo violentemente la testa e per lui non c’è più stato nulla da fare.
Il Piemonte è una delle prime regioni in Italia per produzione agricola e per fatturato annuo generato da questo settore, ma a profitti altissimi non corrispondono sicurezza sul lavoro, contratti e salari adeguati per gli operai agricoli.
Lo sfruttamento e le morti sul lavoro sono due conseguenze delle imposizioni della Grande Distribuzione Organizzata e della mancanza di provvedimenti adeguati da parte dei governi che si sono succeduti negli anni. Continuano a mancare una legislazione sulla sicurezza sul lavoro, veri strumenti di tutela per i lavoratori e il basilare rispetto dei diritti sociali e sindacali fondamentali.
USB esprime vicinanza ai familiari di Ibrahim e chiede di fare luce su quest’ennesima morte nella filiera agroalimentare.
Coordinamento lavoratori agricoli USB