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Editoriale

Esclusivo! Per la ministra De Micheli i mezzi di trasporto italiani sono sicuri. Come la zucca di Cenerentola

Nazionale,

A “Mezz'ora in più” di Lucia Annunziata, domenica 18 ottobre, vergognose affermazioni della ministra Paola De Micheli, secondo la quale l'efficienza dei sistemi di filtraggio e areazione dei mezzi di trasporto, una permanenza breve sui bus e metropolitane, l'uso della mascherina e l'igiene delle mani di tutti gli utenti rendono “sicuri” i mezzi di trasporto in Italia.

Sempre secondo la ministra tanto basta a legittimare che la distanza di sicurezza tra le persone sia ridotta a ben 5 persone nello spazio di un metro quadrato, il tutto confortato da non meglio specificati “studi scientifici di carattere internazionale”.

Non possono essere dunque considerati affollati i mezzi con 5 persone per metro quadro. Secondo lo standard della ministra non potrebbe essere considerato affollato nemmeno il mercantile Vlora, che l’8 agosto 1991 attraccò nel porto di Bari con 18mila albanesi a bordo. Ma forse, da appassionata di favole, De Micheli stava pensando alla zucca di Cenerentola.

Si smentisce in diretta tv l’evidenza e si dà per falso che studenti, lavoratori e cittadini siano costretti a viaggiare sui mezzi affollati nei quali nessuno mai si è sognato di controllare le percentuali di carico e/o il rispetto delle norme, spesso costretti a tenere velocità degne della categoria lumache.

A fronte della completa incapacità di dare risposte reali ad un servizio pubblico essenziale, la soluzione ministeriale è semplice: il problema non esiste, viene cioè rimosso nonostante sia ampiamente dimostrato che la mobilità cittadina ormai da anni non risponde alle reali esigenze delle città.

Mezzi fatiscenti, parchi vetture obsoleti, personale insufficiente, un metodo gestionale che trova la sua unica professionalità nel bruciare risorse pubbliche senza neanche saper ragionare su un piano nazionale della mobilità che guardi alle prospettive del paese.

Tutto questo accade in diretta tv mentre anche tra gli operatori del settore trasporto locale continua indisturbato a propagarsi il contagio; una situazione che rischia di far cedere definitivamente il già stressatissimo sistema della mobilità, incapace di garantire mezzi sufficienti e adeguate sanificazioni, costringendo decine di operatori di esercizio, che prendono in consegna vetture utilizzate da altri colleghi senza essere sanificate, alla quarantena e al tampone se un solo conducente dovesse risultare positivo; in media in una città come Roma, per un conducente che risulta positivo si fermano circa 45/50 conducenti per i tempi di quarantena e tamponi

È questo ciò che si intende per prevenzione? Per trasporto pubblico sicuro?

Dopo il pesante e triste periodo segnato dal lockdown, tutti - dalla politica ai media - sembrano essersi dimenticati dei lavoratori dei servizi pubblici essenziali, a partire dagli operatori della Sanità. Gli “eroi”, come avevamo predetto, non esistono più, né per la politica, né per i media, né per quei sindacati che con la beffa dei premi-Covid se ne lavano le mani, chinandosi agli interessi aziendali.

L’Unione Sindacale di Base - Lavoro Privato rimane impegnata nel rendere possibile un servizio pubblico sicuro e dignitoso che risponda in modo efficiente alle reali esigenze dei territori in un contesto di lavoro sano e rispettoso degli operatori e dei cittadini.

Roma 19/10/2020

Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato – Trasporto Pubblico Locale