Un invito al Governo, ed in particolare al ministro Urso affinché, in vista della scelta del nuovo investitore, tenga bene a mente gli errori del passato che hanno portato conseguenze pesanti, oltreché perdita di tempo prezioso per evitare di ripeterli.
Bisogna, senza se e senza ma, operare garantendo la tutela dell’ambiente e la tenuta occupazionale. L’obiettivo è che venga data continuità a quello che Urso ci ha detto solo pochi giorni fa qui a Taranto, sul palco della nostra festa, a proposito del fatto che il riavvio dei tre altoforni rappresenta unicamente un passaggio obbligato verso la decarbonizzazione, e circa il mantenimento di tutti i lavoratori. La vendita va fatta in maniera complessiva; assolutamente no al cosiddetto “spezzatino”.
Nel bando, i diritti di tutti i lavoratori, diretti, appalto e Ilva in As, devono essere blindati.
Questo è, per quanto ci riguarda, lo spirito con cui ci avviciniamo all’incontro previsto a Roma per lunedì 5 agosto.
Spazio quindi ad una fase di accompagnamento reale ed un atteggiamento completamente diverso rispetto a quello del 2018.
Ci aspettiamo intanto che, a settembre, si riapra un confronto costruttivo sulle nostre proposte: incentivi all’esodo, Lpu e riconoscimento lavoro usurante / amianto.
Franco Rizzo e Sasha Colautti Esecutivo Confederale Usb
USB Taranto