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Agricoltura

Fao, l'ambasciatore di Cuba: "Basta parole, ci vogliono i fatti"

Roma,

In occasione della Conferenza Fao svoltasi dal 1° al 7 di luglio 2023, coincisa con l’elezione del Direttore Generale, il cinese Qu Dongyu, eletto per la seconda volta, la WFTU è stata invitata in qualità di osservatore e ha potuto intervenire con un messaggio video del segretario generale Pambis Kyritsis. Nelle giornate di svolgimento dei lavori, il nostro delegato presso la Fao, Stefano Gianandrea de Angelis della organizzazione sindacale USB, ha incontrato il Ministro dell’Agricoltura del Governo Cubano Sr. Don Ydael Pérez Brito. Riportiamo il testo del colloquio.

La Federazione Sindacale Mondiale rappresenta più di 100 milioni di lavoratori in tutto il mondo, molti dei nostri iscritti sono legati al mondo dell’agricoltura, dove riscontriamo spesso alti livelli di sfruttamento e di incidenti sui luoghi di lavoro. Come è affrontato a Cuba il tema della tutela dei lavoratori?

“Dall’inizio del 1959 il principio guida fondamentale è stato quello di aiutare il nostro popolo e naturalmente la classe lavoratrice. Per questo motivo realizzammo sin da subito la legge per la sicurezza sociale. Una legge che impone al lavoratore, all’operaio, al contadino e a tutte le fasce dei vari settori lavorativi, il rispetto delle 8 ore. Non si accetta lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e meno che mai il lavoro minorile, totalmente proibito. Nelle nuove leggi, c’è maggior attenzione al lavoro delle donne, a quelle in gravidanza, alle madri lavoratrici. Oggi un uomo può occuparsi di avere cura del bambino, vedi per esempio il Nuovo Codice delle Famiglie. Molte norme del nuovo Codice riguardano l’aspetto del lavoro di donne e uomini. Da sempre Cuba, da quando è iniziato il processo rivoluzionario, protegge la classe lavoratrice, il popolo e la società tutta.

In tempi di crisi, e noi sappiamo cosa significa la parola CRISI e a questa aggiungi il Blocco, non abbiamo mai cambiato alcune cose fondamentali della nostra società, come la salute gratis per tutti, l’educazione gratis per tutti e lo sport. Abbiamo raggiunto risultati concreti, ma non siamo una società perfetta. Anche noi commettiamo i nostri errori. Dobbiamo risolvere il tema dei salari, della produzione, dobbiamo capire perché a volte non ci siamo riusciti e altre volte sì.

Cuba è parte della crisi, non viviamo in una bolla, ma va sottolineato ed aggiunto che alla crisi va sommato il criminale blocco americano. Ci sono tanti problemi nel mondo, ma per ciò che riguarda i problemi sociali Cuba è avanti a tanti altri paesi, ne puoi stare certo. Noi abbiamo un’ottima legge sulla sicurezza sul lavoro, contro gli incidenti sul lavoro e a favore di chi si ammala. Nel campo dell’agricoltura abbiamo dato terre in usufrutto, a titolo gratuito, siamo l’unico paese in questo settore che dà la terra gratis affinché sia lavorata e che produca. Colui che l’ha ricevuta, che ha ricevuto l’usufrutto si iscrive alla sicurezza sociale e quando avrà raggiunto l’età pensionabile avrà gli stessi diritti di altri lavoratori. È qualcosa di interessante non trovi?”

Veniamo al tema della fame nel mondo, dramma che la Fao dovrebbe contribuire ad eliminare.

“Nel mondo ci sono le risorse e le condizioni per eliminare la fame, c’è sufficiente terra, sufficienti risorse naturali che sono mal utilizzate. Molti hanno tanto e altrettanti non hanno nulla. Le risorse sono mal distribuite. Una delle cose che dovremmo fare in questo momento e integrarci come esseri umani di una società civilizzata.  Per esempio il tema della guerra e della corsa agli armamenti voluta fondamentalmente dagli Stati Uniti. Ci sono anche altri paesi che partecipano a questa corsa ma spesso lo fanno per difendersi perché aggrediti ingiustamente.

La pandemia e il cambio climatico sono altri problemi. Perché abbiamo avuto problemi con il cambio climatico? Il colpevole principale è l’uomo che ha distrutto l’ecosistema. Abbiamo sviluppato imprese private che hanno usato le risorse personali e non hanno lavorato per il beneficio della società e abbiamo perso e speso miliardi in armamenti che potevano essere utilizzati per il bene comune. Fidel spesso si è riferito a questo tema ed a quello di risolvere la povertà in molti paesi.

Bisogna fare, fare e basta con le parole, ci vogliono i fatti. I problemi li conosciamo. Tutti ne parlano, pandemia, crisi medio ambiente, invecchiamento della popolazione. Però nessuno dice in realtà quello che dobbiamo fare. Di quello che fa Cuba. L’Isola ha una volontà politica, di governo. In questo momento di crisi, Cuba ha approvato una legge di sovranità alimentare, che non risolverà certamente il problema del cibo domani, però si inquadra nell’indicare che va fatto un lavoro importante nell’agricoltura, tutti in funzione della produttività alimentare, cercare la nostra auto sufficienza alimentare. Non saremo mai totalmente sovrani se continueremo ad importare alimenti.

Bisogna almeno essere in buona parte produttori del proprio fabbisogno e il governo cubano ha intrapreso un camino importante in questo tema. Abbiamo preso molte misure importanti per appoggiare il produttore, sia privato che statale, compresa la consegna di terre gratuite e in usufrutto. Aumento dei salari dei lavoratori della terra, sviluppare il senso di appartenenza, rafforzare le imprese di carattere socialista.

Però abbiamo molti problemi con il tema delle entrate a causa del Blocco americano, rafforzato rispetto agli scorsi anni, ora hanno inserito Cuba nella lista di paesi patrocinatori del terrorismo, qualcosa di illogico, totalmente illogico. Un paese come il nostro che offre il suo aiuto a molti popoli del mondo. Condividere quello che abbiamo e non quello che ci avanza diceva Fidel. Abbiamo inviato medici anche in Italia, nel momento più acuto della pandemia quando nessuno aiutava nessuno, Cuba aiutava molte persone. Nonostante questo, per colpa del Blocco, molti si sono negati ad aiutarci quando ne abbiamo avuto bisogno, ma non importa. Ci sono le condizioni per eliminare la fame? Si ci sono, solo se ci integriamo, ci uniamo per la produzione di alimenti”.

Quali sono attualmente i rapporti con la FAO?

“Eccellenti relazioni con la FAO, ci ha sempre appoggiato e supportato, abbiamo molti progetti insieme. Contatti quotidiani, grazie all’eccellente lavoro della nostra Ambasciata qui a Roma, interscambi continui. La FAO ci ha sostenuto quando abbiamo approvato le nuove leggi nel campo agricolo. Devo dire che abbiamo ottimi rapporti anche con altre agenzie internazionali ma con la FAO abbiamo un rapporto privilegiato e lo dimostrano le visite del Presidente Diaz Canel di poche settimane fa, ma soprattutto rimane storica la visita del Comandante en Jefe Fidel Castro Ruz nel 1996. Il suo discorso che fece storia”.

Quale è l’impatto del Blocco economico sulla agricoltura cubana?

“È fortissimo. Ti faccio un esempio, potremmo interscambiare con produttori americani, non ce lo permettono. Non possiamo comprare la materia prima a 90 miglia dalle nostre coste e siamo costretti a pagare prezzi esorbitanti e molti si rifiutano di venderci prodotti per paure delle multe milionarie che dovrebbero pagare a causa del Blocco. Una nave, se attracca in porto cubano, per sei mesi non lo potrà fare in un porto americano. Dobbiamo cercare i prodotti dall’altra parte del mondo. Il mercato statunitense è buono per i nostri prodotti ma a causa del Blocco ci è impedito esportare negli USA. Le banche si rifiutano di fare transazioni con noi. Sono centinaia i casi”.

Grazie Signor Ministro.