La decisione del governo Draghi di eliminare il divieto di licenziamento e la rivisitazione in peggio del codice degli appalti hanno portato la scorsa settimana l’Unione Sindacale di Base a proclamare uno sciopero nazionale di 8 ore, da articolare a livello provinciale e regionale.
La fine del blocco dei licenziamenti non potrà che permettere alle imprese grandi e piccole di scaricare su lavoratori e lavoratrici la crisi derivata dal Covid-19, approfittando della libertà di licenziare per procedere a passo spedito alle ristrutturazioni.
La semplificazione del sistema degli appalti, che già sono una metastasi del tessuto produttivo del nostro Paese, rischia, nonostante i piccoli aggiustamenti ottenuti per pulire la coscienza di Cgil e PD, di produrre un mondo di lavoro povero, precario e non protetto dalle leggi su salute e sicurezza. Come se non bastasse ciò che emerge dalla drammatica contabilità di morti sul lavoro che ogni giorno infesta le cronache italiane, frutto avvelenato di mancanza di controlli e arrivato a 348 morti nella giornata di ieri, sintomo di un problema ben più grave e profondo della stessa Pandemia. Non è più rinviabile una Legge di omicidio sul Lavoro.
Confindustria e le altre associazioni padronali hanno sempre spinto per poter tornare liberamente a licenziare e per avere mano libera per regolare i conti con la forza lavoro. Ancora una volta il governo, insieme alla maggioranza che lo sostiene, si è dimostrato complice. Come previsto, Draghi, i suoi tecnici e i partiti che lo appoggiano si stanno dimostrando un vero e proprio strumento per l'applicazione delle politiche antisociali chieste a gran voce dal capitale finanziario e dai poteri economici e politici europei.
Finita la stagione dei sostegni economici sia alle imprese sia ai lavoratori in difficoltà di fronte al nemico comune del virus, adesso si apre quella dei soldi europei versati a piene mani nelle tasche delle grandi imprese in cambio di milioni di posti di lavoro in meno. È il momento di far sentire nuovamente la voce del mondo del lavoro, dei lavoratori che hanno un lavoro fisso, precario o che lo hanno perso.
Per questi motivi, USB Lavoro Privato Bari indice per VENERDI' 11 giugno 2021 un Presidio sotto la Sede di Confindustria Puglia.
INVITIAMO I LAVORATORI E LE LAVORATRICI A PARTECIPARE AL PRESIDIO