Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

In Primo Piano

Funzioni centrali, si avvicina l’ora x del contratto. Consegnata dall’Aran una bozza complessiva di accordo

Nazionale,

Quello di lunedì 29 novembre è stato per certi versi un incontro di svolta nella contrattazione con l’Aran per il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali 2019-2021. Poco prima della riunione ci è stata recapitata la bozza pressoché completa di accordo, segno che siamo arrivati al punto cruciale della trattativa, in cui si cominciano a tirare le fila del confronto.

Una importante novità del testo trasmesso ieri riguarda la cosiddetta “norma transitoria” contenuta nel DL 80/2021, che permette ai contratti di definire tabelle di corrispondenza tra vecchi e nuovi inquadramenti sulla base di esperienza e professionalità maturate ed effettivamente utilizzate dall’amministrazione di appartenenza per almeno cinque anni, anche in deroga al possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso all’area dall’esterno. Nel testo presentato dall’Aran si chiedono 10 anni di esperienza ai lavoratori della I Area o Area A per transitare in II Area o Area B e 15 anni a quelli di II o B per transitare in III Area o Area C, considerando solo gli anni in cui si è ricevuta una valutazione positiva.

Nel nostro intervento siamo partiti dalla necessità d’inserire nel contratto una norma stabile e non transitoria, che favorisca i percorsi di carriera di tutto il personale del Comparto e non rappresenti un’occasione episodica che rischierebbe di escludere dal processo di crescita professionale una parte di lavoratrici e lavoratori per mancanza di adeguate risorse economiche. È il contratto collettivo a dover stabilire il titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno all’area superiore: perché non inserire una norma che preveda la possibilità di transitare nell’area anche con un titolo di studio inferiore a quello attualmente richiesto accompagnato da un certo numero di anni di esperienza professionale? La nostra proposta non ha acceso gli entusiasmi del tavolo sindacale, sempre molto restio ad affrontare sul serio il tema del mansionismo. Abbiamo anche avanzato una proposta alternativa per ridurre a 5 gli anni di esperienza professionale richiesti per il passaggio dalla I e II Area o Aree A e B all’area superiore, togliendo il requisito della valutazione positiva e riconoscendo alla norma transitoria una validità almeno quinquennale per favorire il passaggio di tutto il personale.

Occorre tener presente che dei 200 milioni di euro previsti dalla Legge di Stabilità per la revisione dei sistemi di classificazione, al Comparto Funzioni Centrali saranno assegnati circa 25 milioni al netto degli oneri complessivi. Senza adeguate risorse economiche le norme contrattuali resteranno inapplicate e questo riguarda anche la futura composizione dei Fondi d’amministrazione o di ente. Il tema della scarsità delle risorse economiche per il rinnovo del contratto è stato al centro dello sciopero nazionale che la USB ha promosso lo scorso 26 novembre. Nei prossimi giorni torneremo sugli altri argomenti del contratto.

La trattativa è stata aggiornata a lunedì 6 dicembre e i giornali stamattina parlano di un’imminente chiusura del contratto entro metà dicembre. E se lo scrivono i giornali…

Roma, 30 novembre 2021

USB Pubblico Impiego Funzioni Centrali