Giovedì 18 giugno saranno i lavoratori autoferrotranvieri ad incrociare le braccia nello sciopero nazionale di 4 ore indetto dall’Unione Sindacale di Base Lavoro Privato.
Mentre il governo continua ad emanare misure di sostegno per le aziende, alle quali viene erogato il 100% dei corrispettivi previsti per il servizio dell’anno in corso (art. 92 c. 4-bis DL Cura Italia) e un fondo di 500 milioni per il risarcimento dei mancati introiti (art. 200 DL Rilancio), le società esercenti Trasporto Pubblico locale continuano l’ingiustificabile ricorso al Fondo Bilaterale di Solidarietà, sottoscrivendo accordi con Cgil Cisl Uil che sottraggono risorse utili per la garanzia dei livelli occupazionali e aggrediscono i salariali degli addetti al settore ridotti del 50% circa.
In una fase così delicata per il Paese, mentre tutti i lavoratori dei servizi pubblici essenziali hanno continuato senza sosta a garantire la propria prestazione lavorativa anche a fronte della pandemia e di misure di prevenzione del contagio decisamente inadeguate, nessuna misura del governo è stata varata a sostegno dei lavoratori. Ai quali, nella stragrande maggioranza dei casi, non viene neanche anticipata la quota degli ammortizzatori sociali. In alcune regioni, dopo 9 settimane di attivazione del fondo bilaterale, si è è passati a un’estensione di ulteriori 5 settimane; con questo meccanismo le aziende continuano a far “cassa” esercendo il minimo del servizio, non retribuendo i lavoratori lasciati a casa e incassando sia i corrispettivi che i fondi di sostegno.
A fronte di tutto ciò, governo e associazioni datoriali di settore non hanno messo in campo alcuna iniziativa reale per la tutela e la sicurezza dei lavoratori e della collettività nel merito del contenimento del contagio Covid-19 nella cosiddetta, fase 2; le vetture, che inizialmente dovevano limitare l’ingresso a poco più di una decina di utenti, hanno prestano servizio completamente al di fuori da ogni canone di rispetto della distanza interpersonale, proprio a causa dell’eccesso taglio del servizio. Vale a dire vetture praticamente piene nelle ore di punta, in completa assenza di provvedimenti di prevenzione e controllo.
In tale scenario forte è la preoccupazione di tutti gli operatori di esercizio in previsione della nuova organizzazione che subirà il settore in vista delle prossime scadenze di riapertura generalizzata delle attività e in particolare dei servizi scolastici.
Ancora una volta, abbiamo assistito allo sciacallaggio delle varie aziende private che gestiscono appalti e subappalti nel settore, che hanno scaricato tutte le problematiche economiche e organizzative sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini.
Un dato che riporta in primo piano la necessità di una politica generale dei servizi pubblici essenziali tesa a ripristinare la gestione diretta dell’ente pubblico, abbandonando l’affidamento ad aziende che mirano a pubblicizzare le perdite e privatizzare i profitti.
È necessario che i lavoratori diano una forte risposta al governo al fine di rimettere al centro le problematiche reali del Paese: il diritto alla salute, alla sanità pubblica, alla sicurezza, al lavoro e al reddito.
Giovedì 18 giugno 2020: sciopero nazionale del Trasporto Pubblico Locale
di 4 ore articolate a livello territoriale
Coordinamento Nazionale Trasporto Pubblico Locale
USB Lavoro Privato
Roma, 11 giugno 2020