Blitz dei delegati USB dell’Igiene Ambientale e di Ama questa mattina davanti alla sede romana della Cgil, in via Buonarroti, per contestare l’accordo stipulato da Cgil Cisl Uil e Fiadel con Utilitalia, che ha azzerato le rappresentanze sindacali elette nel settore. Nei prossimi giorni l’iniziativa sarà replicata in altre città e si concluderà venerdì 22 gennaio alle 10,30 con un presidio nazionale davanti alla sede di Utilitalia – l’associazione che raggruppa le aziende pubbliche del settore – in via Cola di Rienzo.
A metà dicembre con un colpo di mano Cgil Cisl Uil Fiadel hanno firmato un accordo con le associazioni datoriali per rinviare il rinnovo delle RSU a giugno 2021, causa Covid. Invece di prorogare fino a nuove elezioni le RSU in carica, queste sono decadute dal 1° gennaio 2021, con passaggio dell’esclusiva titolarità negoziale dai rappresentanti eletti dai lavoratori alle segreterie territoriali dei sindacati padronali. Uno schiaffo alla democrazia e alla libertà dei lavoratori di scegliere i propri rappresentanti; un atto arrogante che trova il suo culmine nell’appropriazione indebita anche dei permessi sindacali delle stesse RSU.
USB si è mobilitata immediatamente contro il furto di democrazia. L’accordo fra Cgil Cisl Uil Fiadel e Utilitalia ha infatti licenziato le RSU e, causa pandemia, sospeso il loro rinnovo. Accade proprio mentre i lavoratori protestano perché le aziende antepongono il servizio al pericolo di contagio e si contano le vittime da Covid-19. Così i burocrati di Cgil Cisl Uil Fiadel decidono di blindare i tavoli di trattativa mettendo il bavaglio alle rappresentanze elette dai lavoratori, derubandoli della rappresentatività e del diritto al negoziato, per non disturbare il manovratore.
Le aziende preferiscono interlocutori sensibili alle ragioni del profitto, della produttività e della competitività prima ancora dei diritti, della salute e dei salari dei loro dipendenti. Per questo scelgono sindacati di fiducia, compiacenti e disponibili a condividere le esigenze padronali. In cambio concedono l’esclusiva nei tavoli di trattativa, il monopolio delle assemblee e delle informative nei luoghi di lavoro, carriere aziendali per i dirigenti sindacali, poltrone nei fondi integrativi, in cui padroni e sindacati siedono insieme nei CdA.
Ovviamente il prezzo di questo sistema concertativo lo pagano i lavoratori. Per assicurarsi i privilegi e le concessioni dei padroni, i sindacati di comodo devono firmare accordi ma soprattutto contratti che abbattano il costo del lavoro, attraverso l’introduzione di livelli sempre più bassi, l’aumento dell’orario di lavoro a parità di salario, la riduzione delle maggiorazioni su straordinario, l’azzeramento delle indennità, la penalizzazione della malattia, la precarizzazione del lavoro nella giungla degli appalti. Eventuali incrementi salariali vengono versati obbligatoriamente nei fondi integrativi a beneficio delle assicurazioni e della sanità privata.
Per accedere al cerchio magico di Confindustria e ai salotti buoni, i sindacati di comodo devono anche garantire la pace sociale attraverso la sospensione dei diritti sindacali e della democrazia nei luoghi di lavoro. La rappresentatività si compra tanto al chilo al mercato delle tessere mentre le rappresentanze elette dai lavoratori sono ostaggio delle segreterie nazionali di Cgil Cisl Uil Fiadel, che decidono con le aziende quando possono parlare e quando devono essere licenziate.
USB e i lavoratori lo gridano chiaro e forte: le RSU devono rimanere in carica fino alle prossime elezioni
USB invita tutti i colleghi a partecipare e a sostenere il presidio nazionale delle RSU venerdì 22 h 10,30 presso la sede di Utilitalia a via Cola di Rienzo 80.
Unione Sindacale di Base – Igiene Ambientale
15-1-2021