Il 3 ottobre alle 18 presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma si è tenuta la presentazione del libro del direttore del secolo d’Italia, Italo Bocchino, “Perché l’Italia è di destra. Contro le bugie della sinistra”, alla presenza del Presidente del senato Ignazio La Russa.
Una giornata decisamente inadatta, quella in cui ricorre dal 2016 la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, per commemorare tutte le vittime dell’immigrazione. Vittime che sono state causate in parte dalle politiche scellerate degli ultimi governi italiani, quest’ultimo compreso.
Le lavoratrici e i lavoratori hanno sottoscritto una lettera di protesta, bollando come inopportuna la presentazione le libro di Bocchino, a causa della sua natura propagandistica nonché provocatoria.
La lettera, indirizzata alla direttrice del Museo faceva richiesta di sospendere l’evento.
La pronta risposta non è stato solo un diniego, ma la comunicazione della lista dei firmatari al Ministero della Cultura e alla Procura della Repubblica.
Riteniamo questo un atto intimidatorio gravissimo e senza precedenti.
USB pertanto si schiera dalla parte dei lavoratori sottoscrittori della lettera e difenderà il loro diritto al dissenso in ogni sede, a cominciare dalle piazze.
USB LAVORO PRIVATO
USB P.I. MIC
Di seguito il testo della lettera:
Gentile Direttrice,
giovedì 3 ottobre è prevista alle 18 la presentazione del libro di Italo Bocchino "Perché l'Italia è di destra - Contro le bugie della sinistra", alla presenza dell'autore e del Presidente del Senato.
In passato la Sala delle colonne ha ospitato presentazioni di figure politiche - anche espressione dell'attuale maggioranza - ma mai nessuna con una tale connotazione provocatoria e un intento palesemente propagandistico, alla luce peraltro delle imminenti consultazioni elettorali.
Il personale della Galleria Nazionale d'arte moderna e contemporanea esprime il proprio fermo dissenso per l'utilizzo degli spazi del Museo a finalità di propaganda, e chiede pertanto di cancellare l'inopportuna presentazione nel rispetto della nostra istituzione culturale, della sua storia e della sua reputazione.
Confidando in un suo sollecito riscontro, siamo disponibili a eventuali confronti e chiarimenti. In caso contrario potremmo ricorrerrere a forme di protesta atte a contestare l'utilizzo di un luogo pubblico a fini di parte e a difendere il ruolo democratico che un museo dello Stato non dovrebbe ipotecare per nessun motivo.
Cordiali saluti