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La CISL protesta?

Bologna,

Dopo la nostra dimostrazione in S.Stefano con Pompieri in mutande, ora la CISL ci prova con Pompieri lavavetri. Non brillano certo di creatività, i cislini, visto che fummo noi i primi a lavare i vetri nel 2003, ottenendo però in cambio risorse aggiunti per 10 milioni di euro nel rinnovo dell’ultimo contratto PRIVATISTICO ALL’ARAN! Finalmente una presa di posizione, certamente ambigua però, visto che LORO non hanno fatto un minuto di sciopero contro  LA FINANZIARIA O IL DECRETO BERSANI. Inoltre, se la memoria non ci inganna, non è proprio la CISL prima responsabile della situazione attuale, non è forse stata la CISL a volerci mettere a tutti i costi in questo famigerato “comparto sicurezza”? Dove sono tutti quei miglioramenti promessi? Noi come RdB avevamo da sempre detto che il tanto allettante “comparto sicurezza” ci avrebbe visto la cenerentola, infatti la Polizia in quel Comparto la fa da padrona, Noi raccogliamo le briciole, basti sentire le “idiozie” dette dal nostro ministro Giuliano Amato in parlamento pochi giorni fa a proposito delle spese dei carburanti, per renderci conto del livello nel quale ci troviamo. La CISL giustamente deve andare in piazza a lamentarsi per il tradimento annunciato, ma deve anche ammettere l’errore e prepararsi ad un tavolo POLITICO, magari unitario, per ridiscutere la posizione dei Vigili del Fuoco all’interno dei COMPARTI DI CONTRATTAZIONE. Noi come RdB siamo e saremo sempre dell’idea di toglierci da questo Comparto che vede i Vigili del Fuoco, un ibrido tra pubblica sicurezza e pubblica incolumità, che sono due aspetti ben diversi. Ai Pompieri non spettano e non devono spettare gli ambiti di pubblica sicurezza, dunque L’ATTUALE Comparto è inidoneo ad ospitarci. Il nostro ambito naturale è sempre stato e sempre sarà quello della Protezione Civile, ambito che ci vede in qualunque calamità naturale il primo e più attivo organo di intervento, per detta dello stesso Bertolaso, noi siamo l’asse portante di questa complessa macchina di soccorso. A coloro che dicono, se andiamo in Protezione Civile andremo a fare gli “schiavetti” dei volontari, l’RdB può solo rispondere: Ci sono secondo la nostra opinione e secondo i nostri studi, delle prove inconfutabili contro questa tesi, ma anche se avessero ragione, che cosa avrebbero da perdere?

E’ vero, quando si tocca il fondo si può  iniziare a scavare, ma bisogna essere ottimisti e credere che ci siano margini per un miglioramento, si può risalire, alzare la testa, riappropriandoci della nostra vera identità, che non è quella di poliziotti, ma di soccorritori. Non dimentichiamoci che i fondi per la Protezione Civile vanno in deroga alla Finanziaria, avendo così la possibilità di ricorrere a fondi straordinari in casi di bisogno, come quello attuale. Sarebbe veramente imperdonabile continuare a perseguire una strada sbagliata, inseguendo un miraggio nel quale alcuni, vedi CISL ( ma anche la UIL e la CGIL con il loro poco attivismo sono colpevoli ) hanno intravisto il paradiso terrestre, l’isola che non c’è! Svegliamoci! Il sogno è finito, bisogna comprendere che fino a quando non avremo un inquadramento che riconosca finalmente le nostre specifiche, la nostra professionalità, saremo sempre bistrattati e rischieremo di essere relegati ad un ruolo minore. Non permettiamo che questo accada. Al momento  è possibile cambiare la legge che ci ha voluto costretti in questo Comparto, ma non dobbiamo arrenderci, bisogna OBBLIGARE IL GOVERNO A riaprire un tavolo di discussione. Intanto lottiamo per avere più Uomini e più soldi, ma non facciamo che l’urgente ci faccia dimenticare l’importante. Nel nostro caso, come Vigili del Fuoco, ci ripetiamo, è importante trovare un nostro ambito, dove le nostre esigenze vengano ascoltate e prese in seria considerazione e non liquidate con sciocche battute:

 “Con i soldi dell’affitto, pagate la benzina”, ricordate tutti vero!

Che buffo il  nostro Ministro!

 

                                                                     Per il Coordinamento RdB

                                                                                 Ciro Bartolomei