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Editoriale

La Sanità nel Decreto Rilancio: ritorno al passato! Venerdì 29 mobilitazione USB

Nazionale,

Se il virus ci avesse davvero insegnato qualcosa…..

 

… oggi si sarebbe già deciso di assumere stabilmente le 50.000 unità di personale del SSN tagliati dal 2006

… la politica si starebbe affannando a trovare la soluzione per stabilizzare i tantissimi –troppi- lavoratrici e lavoratori precari della sanità

… oggi parleremmo di ripristinare i 135.000 posti letto tagliati dal 1996

… oggi staremmo ragionando urgentemente su come ripristinare quel 40% di servizi territoriali – tra i quali quelli di prevenzione- tagliati in 12 anni

… oggi parleremmo del drammatico e funereo fallimento dei 20 sistemi sanitari regionali e staremmo progettando un ritorno al Sistema Sanitario Nazionale, unico e Universale. E soprattutto Pubblico, libero dal peso della sanità privata, affamata solo di profitto

… oggi si starebbe ragionando molto seriamente se le retribuzioni degli “Eroi” siano adeguate al loro lavoro e se soprattutto siano in linea con quelle di altri colleghi europei

 

E invece, a leggere il Decreto Rilancio risulta evidentissimo che il virus non ci ha insegnato nulla. Infatti le scelte riguardanti il personale sono lo specchio delle politiche sanitarie che si intendono adottare in futuro.

Solo assunzioni temporanee e, ancora una volta, precarie. Non sono previste assunzioni sufficienti nemmeno per i nuovi posti di terapia intensiva, come se questi dovessero funzionare in modalità self-service.

Nessuna traccia della proroga delle procedure di stabilizzazione dei tanti precari della sanità.

Dal testo finale scompaiono anche i soldi per i bonus premianti che erano stati promessi. Eroi, sì, ma poveri! Sennò che eroi sarebbero!

E poi, anche tutte le altre misure adottate sono provvisorie e in funzione dell’emergenza, nessuna è strutturale.
Sembra chiarissimo l’intento di tornare, finita l’emergenza, alla situazione precedente. La stessa grazie alla quale oggi piangiamo più di 32.000 morti (stando solo ai numeri ufficiali. In realtà ormai tutti convengono che dovrebbero essere molti di più) e almeno 25.000 operatori sanitari contagiati.

 

Per tutte queste ragioni, venerdì 29 maggio l’USB sarà presente con un presidio di protesta sotto gli assessorati regionali alla Sanità e presso la sede del Ministero della Salute a Roma a rivendicare, assunzioni, stabilizzazione, retribuzioni per il personale. Ripristino posti letto, rilancio dei servizi territoriali, rafforzamento della sanità pubblica e ancora assunzioni a beneficio dei cittadini e a tutela del diritto alla salute.

 

Unione Sindacale di Base - Pubblico Impiego