Lunedì 22 maggio, in linea con i protocolli d’intesa firmati dall’Esercito italiano con il Ministero dell’Istruzione e gli uffici territoriali, bypassando, come troppo spesso accade, gli organi decisionali come i Collegi dei docenti ed i Consigli d’Istituto, si è svolto presso l’ITIS Meucci di Firenze l’ennesima iniziativa tesa a promuovere, come orizzonte lavorativo per gli studenti dell’ultimo anno, la carriera militare in Italia e all’estero.
Ancora una volta, rappresentanti delle Forze armate, investiti di un ruolo educativo che non spetta loro, hanno potuto violare quello spazio sacro di pace, tolleranza e accoglienza che è la scuola; ancora una volta, questa istituzione è divenuta terreno di conquista ove seminare una pericolosa ideologia bellicista e securitaria che vede, nell’uso delle armi, lo strumento risolutore anche di problematiche che attengono ad una dimensione sociale.
Vogliamo sottolineare, come USB, che la scuola non è e non deve diventare un luogo di reclutamento per le Forze armate; riteniamo che la scuola abbia il compito, costituzionale prima ancora che morale, di smontare e di superare la visione paranoica di una società che vive nella paura e nel sospetto continuo de “l’altro da me” ed è per questo che ci auguriamo che torni ad essere quel luogo deputato all'apprendimento, alla conoscenza ed al pensiero critico dove i giovani si rafforzano nella cultura della pace, del dialogo e del rispetto dei diritti, dinamiche distanti anni luce da un deresponsabilizzante “signorsìsissignore”!
“Fuori le armi e le forze armate dalle scuola!”, dunque, soprattutto nel territorio fiorentino, patria di quel don Lorenzo Milani che nella sua Scuola di Barbiana educava i ragazzi al pacifismo ed alla non violenza con queste parole “...le armi che voi approvate sono orribili macchine per uccidere, mutilare, distruggere, far orfani e vedove. Le uniche armi che approvo io sono nobili e incruente: lo sciopero e il voto”.
Temiamo, altresì, che nella scuola questo sodalizio possa portare al coinvolgimento delle studentesse e degli studenti in percorsi di alternanza scuola lavoro presso strutture del Ministero della Difesa, anche per questo pretendiamo dai rappresentanti delle Forze armate, in un’ottica di favorire una scelta realmente consapevole, che abbiano il coraggio di mostrare ai ragazzi anche le immagini di quali siano gli effetti di quelle armi, che sarebbero costretti ad impugnare scegliendo la carriera militare, sul corpo di un essere umano.
Pertanto, alla manifestazione che si svolgerà venerdì 26 maggio, in occasione dello sciopero generale indetto dall'USB, porteremo il nostro deciso NO a qualsiasi forma di PCTO-Alternanza Scuola Lavoro, il nostro NO alla presenza dei militari nella Scuola Pubblica Statale e alla presenza della Scuola, vale a dire delle studentesse e degli studenti, nelle caserme e nelle basi militari, il nostro NO alla normalizzazione della guerra. Il ritrovo è a Firenze alle ore 10:00 in via Verdi 24, presso la Ragioneria Territoriale dello Stato per dire: "Abbassate le armi, alzate i salari"!
Chiudiamo con le parle di Gino Strada, un uomo che ha speso una vita a curare le ferite causate da quelle armi: “bisogna smettere di produrre armi, di venderle, di finanziare le guerre in tutto il mondo.... Abbiamo le mani sporche di sangue di migliaia di bambini morti e noi pensiamo alla legittima difesa. Le armi non sono fatte per difendersi, le armi sono concepite per fare del male alle persone”.