L’USB ha inviato una richiesta di incontro per affrontare l’aumento delle tariffe, al Ministero del Lavoro e all’Osservatorio sul lavoro agile in cui sono rappresentate associazioni datoriali e organizzazioni sindacali firmatarie del protocollo sullo smart working.
La richiesta, inviata il 3 ottobre, giornata di mobilitazione internazionale contro la speculazione e il caro tariffe, rivendica la necessità di interventi urgenti ed esigibili per i lavoratori in smart working quali: il concorso economico al riconoscimento delle utenze, all’utilizzo degli spazi, oltre alla legittima corresponsione dei buoni pasto a partire da 8 €.
La modalità del lavoro agile sta mostrando l’altra faccia della medaglia, quella dello scarico dei costi sui dipendenti, alle prese con le tariffe che raddoppiano e con l’inflazione oltre l’8% che erodono salari fermi al palo da oltre un decennio.
Per l’USB si apre a livello nazionale e nelle aziende una stagione di iniziative per far pagare ai datori di lavoro i costi che scaricano sui lavoratori in smart working.
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Spett.le
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali c.a. Osservatorio Lavoro Agile
e.p.c.
Ministro del Lavoro
Andrea Orlando
Prt.N/221003/025
Oggetto: erosione del salario dei lavoratori in regime di lavoro agile a causa dell’aumento di tariffe e carovita. Richiesta confronto urgente con le parti sociali.
L’USB chiede la convocazione urgente dell’Osservatorio sul lavoro agile e l’apertura di un tavolo di confronto che prenda in esame misure improrogabili per fare fronte all’aumento delle tariffe che sta investendo i lavoratori, in questo caso quelli posti in lavoro agile.
A dicembre 2021 alla stesura del protocollo evidenziammo, inascoltati, come il notevole risparmio dei costi di esercizio incamerato da aziende e dalla pubblica amministrazione, fosse invece a nostro avviso ingiustamente scaricato sui lavoratori.
Ormai il lavoro agile/smart working è una modalità di lavoro strutturata e diffusa in molte aziende private e nella P.A. con punte del 90% di addetti su almeno 3 giornate lavorative alla settimana.
L’aumento di tutte le utenze e il contemporaneo incremento dell’inflazione reale ben oltre 8% sui beni di prima necessità, imponono a governo e parti sociali di dare risposte ai lavoratori.
Essendo una modalità di lavoro strutturata, le risposte non possono essere episodiche e insufficienti, come buoni pasto o welfare aziendale.
La modalità agile non può comportare l’erosione del salario, piuttosto richiama il datore di lavoro pubblico e privato a risposte strutturali come il concorso al riconoscimento delle utenze, all’utilizzo degli spazi oltre alla legittima corresponsione dei buoni pasto a partire da 8 €, tutt’ora in molti posti lavoro negata o sottodimensionata.
La scrivente Confederazione richiama la necessità di un confronto inderogabile sugli effetti economici e sociali del lavoro agile su famiglie e lavoratori.
Distinti saluti
USB Confederazione Nazionale
Roma, 3 ottobre 2022