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Patente a punti? Istituire l'omicidio sul lavoro è l'unico modo per fermare la strage

Nazionale,

Leggiamo, con una certa sorpresa, di un proposta lanciata da un sindacato confederale dei lavoratori delle costruzioni di istituire una patente a punti per le aziende come misura per fermare la strage di operai, in uno dei settori più colpiti e meno tutelati in questo senso.
Si propone, quindi, di rafforzare l'intervento ispettivo dell'Inail attribuendo nuove funzioni con un sistema di premialità e sanzioni analogo a quello già esistente del bonus/malus dei premi assicurativi delle aziende. La montagna ha partorito il topolino.

Ci sembra veramente un palliativo, senza alcun effetto concreto nel costringere la parte datoriale ad adottare delle misure di prevenzione e protezione efficaci.
Rafforzare l'intervento dell'Iail è di sicuro necessario, ma ricordiamo come il controllo sulla sicurezza dei cantieri edili è in primis competenza degli ispettori del lavoro ministeriali: serve quindi rafforzare tutto il settore ispettivo, potenziando l'intervento di Inail, Inl, Inps e Asl, non andare a modificare le competenze di un solo settore. Un sistema di bonus e malus non introduce maggiore sicurezza, anzi potrebbe avere il nefasto effetto di diluire la legge 81in più rivoli favorendo chi elude le norme per ragioni di profitto.

A nostro avviso un cantiere non a norma non deve essere semplicemente sanzionato “togliendo i punti” ma non deve proprio partire fino a che tutti i requisiti di sicurezza non siano rispettati.

Per costringere i datori di lavoro ad adottare le misure di prevenzione è necessario un meccanismo di deterrenza efficace che preveda delle sanzioni precise per i responsabili delle cause degli infortuni.

Per ottenere questo risultato è fondamentale l’approvazione di una legge che consideri gli infortuni mortali come omicidio sul lavoro, come da nostra proposta; solo in questo modo i datori di lavoro possono essere stimolati e costretti ad investire veramente sulla sicurezza.

Rete Iside Onlus