La scorsa settimana si è svolta presso il Comune di Livorno la riunione della terza commissione consiliare Economia e lavoro in merito alla crisi della raffineria Eni di Livorno. La nostra amministrazione ha scelto di convocare solo i rappresentanti sindacali degli operai diretti (cioè assunti Eni) e non quelli delle ditte esterne. Nello stabilimento gli operai in appalto sono circa un migliaio.
Per USB è una scelta assolutamente sbagliata. Rifiutiamo la strategia di voler dividere i lavoratori tra serie A e serie B. La crisi è una sola e interessa tutti allo stesso modo. Inoltre abbiamo notato che ad alimentare le differenze sono anche alcuni sindacati.
Per evitare questi meccanismi pericolosi chiediamo alla nostra amministrazione e alla presidente della commissione 3 di mettere subito in calendario una nuova riunione alla presenza di tutti i soggetti interessati.
USB prosegue nella sua opera di analisi per quanto riguarda gli eventuali nuovi progetti di riconversione dell'intero stabilimento attraverso finanziamenti pubblici.
Ribadiamo la nostra posizione. Qualsiasi ipotesi di riconversione deve essere basata su un progetto all'avanguardia che garantisca sia la sostenibilità ambientale sia i livelli occupazionali nel lungo periodo. Il rischio è che su Livorno si facciano investimenti di "facciata" che non serviranno a garantire quanto sopra descritto.
USB Livorno
19-1-2021