I lavoratori della USB sono scesi ieri in campo per difendere la Sanità dagli effetti perversi della cosiddetta legge Lorenzin.
Contro l'attacco al Welfare e le politiche di austerità imposte dall'unione europea, contro la guerra ai salari e l'assalto alle condizioni di vita e di sicurezza sul posto di lavoro
In particolare, la legge Lorenzin crea il “maxiordine” delle Professioni sanitarie, che assorbe ben 17 albi professionali, da aggiungersi a quelli preesistenti degli infermieri e ostetriche, dei tecnici sanitari di radiologia medica e di assistente sanitario. Tecnicamente un mostro che riguarda alcune centinaia di migliaia di lavoratori.
Il “maxialbo” si chiama “Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione”. Prevede l’iscrizione obbligatoria per tutti i professionisti dipendenti (pubblici e privati) e i liberi professionisti. Dietro versamento di una quota associativa, variabile da regione a regione, di alcune decine di euro, che riduce di fatto il già risibile aumento dell’ultimo (e scaduto) contratto del settore.
USB dice no al balzello: che siano le aziende sanitarie, pubbliche e private, a pagare la “tassa governativa” sulla sanità.
USB dice no alla "Sanità Differenziata" e la secessione sociale di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna
USB dice no a un modello di sanità basato soltanto sulla quadratura dei bilanci a spese di lavoratori e cittadini.
USB dice no alla destrutturazione del Servizio Sanitario Nazionale e all’allontanamento dei centri decisionali dalle realtà territoriali.
• contro il precariato e l’esternalizzazione dei servizi,
• per la costruzione di un Consiglio delle Professioni della Sanità che sia strumento di unità,
• per un Coordinamento nazionale degli Operatori Socio Sanitari affinché trovino giusta collocazione nel settore,
• per la sicurezza e il benessere dei lavoratori
La USB invita tutti i lavoratori della Sanità ad aderire allo sciopero di venerdì 8 marzo contro le discriminazioni e le violenze di genere in un settore in cui le donne rappresentano il 63,8% del personale
USB SANITÀ
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