C’è un settore dei servizi pubblici appaltati dal Comune di Bologna dove le cooperative sociali che organizzano il servizio possono far firmare contratti, modificarli, stracciarli, decidere quanto e come pagare le ore di lavoro svolto.
Questo settore è quello dei servizi educativi scolastici per l’integrazione degli alunni disabili, che a Bologna occupa circa un migliaio di lavoratrici e lavoratori, e le cooperative sociali che li impiegano sono QUADRIFOGLIO e ORSA.
Succede che ad ottobre le due coop richiedano un incontro urgente ai sindacati per modificare il sistema di rendicontazione mensile delle ore lavorate dagli operatori del servizio – attualmente a cottimo, ovvero “ti pago quello che lavori” - con un sistema che prevedrà il fatto che le cooperative possano farti lavorare di più e pagarti di meno, allo scopo di istituire una “banca ore” per coprire gli stipendi dei mesi estivi che sono i mesi in cui, grazie anche alla complicità del sistema dei Centri estivi che il Comune ha messo in piedi, questi operatori lavorano di meno.
Succede che poco prima degli incontri programmati con i sindacati per discutere della LORO proposta le cooperative – che ogni anno impongono variazioni orarie ai propri dipendenti valide da settembre a giugno – comunichino a tutti i lavoratori che i contratti sottoscritti a settembre non sono più validi, e che siano obbligati a sottoscriverne di nuovi, mese per mese, fino al raggiungimento dell’accordo con i sindacati.
Succede, nella coop. Quadrifoglio, che chi rifiuta di sottoscrivere i nuovi contratti mensili si vede riportato il proprio contratto al monte ore minimo (18 ore) e che tutte le ore svolte in più sui casi che intanto gli sono già stati assegnati, non gli vengono retribuite, con il risultato che alcuni lavoratori e lavoratrici hanno prestato servizio come full time portando a casa stipendi da 6-700€.
Succede a Bologna – Anno Domini 2023 – che in un appalto fondamentale del comune di Bologna, dell’importo complessivo di oltre 65 milioni di € di soldi pubblici, le cooperative appaltanti possano strappare i contratti di lavoratrici e lavoratori, ricattare sindacati ed operatori, pagare a proprio insindacabile sentimento quanto e come si vuole, scaricare il “rischio d’impresa” (ovvero il calo di ore lavorabili d’estate) sulle spalle di lavoratrici e lavoratori e delle loro famiglie per giungere senza resistenze alla modifica dei rapporti contrattuali.
Succede che Cgil Cisl e Uil si preoccupino più di chiedere tavoli separati dagli altri sindacati che della gravità dei comportamenti aziendali, di fatto indebolendo il fronte delle lavoratrici e dei lavoratori.
Succede che quindi, ancora una volta, toccherà alle lavoratrici ed ai lavoratori scendere in piazza, bloccare i pruriti padronali delle cooperative sociali, riprendersi salario e diritti, imporre una riflessione al Comune di Bologna sulle proprie responsabilità nell’affidamento di un appalto così importante in termini di inclusione sociale e risposte alle famiglie dei bambini disabili. La tenuta dei servizi sociali, nella nostra città come nell’intero Paese, è il termometro del livello di civiltà e integrazione delle classi popolari.
Succede infine che è ancora attualissimo l’appello che cento anni fa leggevamo sul quotidiano fondato da Antonio Gramsci che chiamava le lavoratrici e i lavoratori a difendere se stessi ed il proprio salario dalla ferocia dei padroni delle ferriere: A SALARIO DI MERDA, LAVORO DI MERDA!
SCIOPERO - MERCOLEDÌ 13 DICEMBRE 2023
DELLE EDUCATRICI E DEGLI EDUCATORI DELLE COOP. QUADRIFOGLIO E ORSA
APPUNTAMENTO ORE 9,30 IN PIAZZA LIBER PARADISUS!
USB Lavoro Privato
Bologna, 07/12/2023