C'è voluta quasi una settimana d'incontri (in questura e a tutte le ore) fra la delegazione del comitato "Catanesi solidali con il Popolo palestinese" e i dirigenti della questura e della Digos per stabilire il percorso del corteo per la Palestina che domenica mattina si è svolto a Sigonella.
Corteo al quale hanno partecipato non meno di mille persone. Un corteo siculo-arabo che ha visto accanto alle siciliane e ai siciliani la consistente e attiva presenza delle comunità arabe di Catania, Messina e Palermo. E sono state le donne arabe e gli uomini arabi - in gran parte palestinesi, marocchini e tunisini - i protagonisti della manifestazione a tenere la testa del corteo attraverso due enormi bandieroni della Palestina e l'utilizzo costante del microfono. Dal microfono, donne e uomini arabi, hanno più volte evidenziato che "il genocidio consumato da Israele a Gaza avviene con il sostegno politico e militare della base USA di Sigonella che agisce con la copertura del Muos di Niscemi e la complicità del governo italiano". Oltre le tante bandiere palestinesi, tante anche le bandiere delle organizzazioni che hanno aderito alla manifestazione.
Il corteo si è concluso ad un centinaio di metri dall'ingresso della base militare con un improvvisato flashmob lanciato da un cittadino palestinese di Palermo: "Mi distendo a terra per simulare il genocidio in corso a Gaza". Assieme a lui in tante e in tanti si sono sdraiati a terra con gli occhi addosso di un nutrito dispiegamento di agenti Digos e di celerini con caschi in testa e scudi e manganelli in mostra.
Ma non si era ancora conclusa.
Al flashmob ha fatto seguito un'altra azione non programmata dagli organizzatori della manifestazione: una bandiera degli USA bruciata con un fumogeno da militanti antimilitaristi.
Per l' USB Sicilia presenti al corteo compagne e compagni delle federazione di Catania e di Palermo.
USB Sicilia