Le scriventi Organizzazioni Sindacali USB e COBAS hanno avanzato in più occasioni la richiesta di incontro con l’Amministrazione capitolina (si veda l’allegato) ed ad oggi non si è svolto alcun confronto nel merito.
Si assiste da mesi al continuo e costante aumento della mole di lavoro a carico del personale del settore sociale, con le Assistenti Sociali di Roma Capitale esposte come bersaglio dell’utenza per l’assenza di risposte dell’Amministrazione Capitolina sulle Politiche Sociali.
Le condizioni lavorative in cui si trova ad operare il personale sono fortemente critiche e si vive in un clima di abbandono totale dovuto alla mancanza di indirizzi gestionali. Le uniche direttive organizzative riguardano la gestione delle emergenze che, quasi quotidianamente, vanno ad aggiungersi alla lunga lista di compiti scaricati dal governo nazionale all’amministrazione centrale di Roma Capitale che, a sua volta, li rovescia sui Municipi.
A complicare il quadro si è aggiunta, in questi ultimi giorni, l’impellente richiesta di realizzare il Progetto di Roma Capitale nell’ambito del PON Inclusione, in particolare l’attivazione di tirocini formativi per utenti ReI, su cui incombe la precettazione del personale dei COL, senza la costruzione di percorsi condivisi nei tempi e nei modi appropriati e con la consueta corsa dell’ultima ora a gravare sui lavoratori.
Rimangono inoltre irrisolte tutte le criticità concernenti, l’assistenza alloggiativa, gli sgomberi, la tutela degli adulti e dei minori, la sicurezza del personale interno al Dipartimento Politiche Sociali e in ogni Municipio. Come rimane altresì immutata la problematica del coinvolgimento degli assistenti sociali in attività amministrative che travalicano le loro competenze.
Per giunta, l’adozione delle nuove misure sul Reddito di Cittadinanza, per cui i comuni saranno chiamati a svolgere un ruolo fondamentale nella presa in carico dei soggetti destinatari dei Patti per l’Inclusione, apre uno scenario veramente preoccupante per tutti gli operatori sociali.
Sul fronte delle assunzioni, nonostante le dichiarazioni di intenti, non è ancora chiara la modalità di reperimento di nuovo personale con la qualifica di Assistenti Sociale. Difatti, sebbene il piano assunzionale varato il 24/12/2018 preveda l’assunzione di 50 assistenti sociali, non si conosce il destino del personale a tempo determinato reclutato in questi mesi né si ha contezza di un ipotetico percorso di stabilizzazione.
A tutto questo si aggiunge la mancanza di formazione, una assenza di supervisione relativa alle nuove tipologie di utenti che i Municipi si trovano a trattare soprattutto in ambito minorile e la mancanza delle definizioni del Piano Regolatore Sociale.
Alla luce di quanto sopra rappresentato le scriventi Organizzazioni Sindacali dichiarano lo stato di agitazione della categoria degli Assistenti Sociali di tutte le strutture di Roma Capitale, del personale amministrativo impiegato nei servizi sociali, municipali e dipartimentali, e del personale dei COL coinvolto nell’attività del Dipartimento delle Politiche Sociali, e richiedono l’attivazione nei termini di legge della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione delle controversie di cui alla Legge 146/90 e s.m.i..
In assenza del confronto richiesto e attesi i termini di legge, su mandato dei dipendenti in questioni, si procederà all’indizione di uno sciopero nelle modalità previste dalle normative vigenti.
USB P.I.
COBAS P.I.
RSU Dipartimento Politiche Sociali