“In certi frangenti sarebbe meglio calibrare le parole dopo aver preso decisioni così gravi come il grounding di Airitaly: parlare di tutela del lavoro attraverso la vendita a pezzi o pezzetti della compagnia dopo averne danneggiato irreparabilmente il marchio, scegliendo di non prendere la strada della continuità, appare senza senso e rischia in ogni caso di essere pagato a caro prezzo un'altra volta dai lavoratori” commenta Francesco Staccioli di USB Lavoro Privato.
“La storia dell'ingresso Qatar in Airitaly è analoga a quella fatta da Etihad in Alitalia: stesse modalità, stessi licenziamenti, stessi tagli salariali e identici risultati con l'unica differenza che la prima viene liquidata e la seconda è commissariata, entrambi in situazione fortemente precaria” continua il sindacalista USB.
“Adesso serve una soluzione di sistema perché ci chiediamo come sia possibile che in un mercato di 193 milioni di passeggeri (dati provvisori 2019 assaeroporti) non ci possa essere lo spazio per un vettore nazionale che assicuri tutta l'attuale occupazione e il reddito, faccia da volano per le lavorazioni collegate e l'indotto, assicurando i collegamenti, la mobilità e la connettività intercontinentale, tutti fattori che stanno per scomparire” insiste Staccioli.
“E' sotto gli occhi di tutti l'evidente fallimento dal 2008 del mito delle privatizzazioni e dei regali alle compagnie straniere: oggi non è più tabù la parola nazionalizzazione. Sollecitiamo una convocazione a brevissimo da parte del Governo ai massimi livelli affinché si affrontino anche quei nodi legati alla strategicità del settore del trasporto aereo, la definizione di un quadro di regole valido per tutti gli operatori e il recupero di tutti gli evidenti squilibri che condizionano il lavoro nell'intero trasporto aereo.”
USB Lavoro Privato
14 febbraio 2020