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Nazionale Gli editoriali

USB: grave l’esclusione dal tavolo sindacale con Conte

Nazionale,

Dopo una breve stagione di confronto sindacale che sembrava tener conto della pluralità esistente nel Paese, il nuovo governo ha deciso di riservare le relazioni sindacali che contano a Cgil, Cisl e Uil.

Come avviene dalla notte dei tempi, quando si decide di escludere dal confronto un pezzo della rappresentanza sindacale la giustificazione addotta è che l’incontro è avvenuto “su richiesta” di Cgil, Cisl e Uil. Peccato che anche USB avesse chiesto di partecipare agli incontri che avevano per oggetto la legge di stabilità, proprio come gli altri.

Era abbastanza chiaro che l’ingresso al governo di una forza come il PD, strettamente collegata con le segreterie confederali, avrebbe prodotto una nuova stagione di concertazione sindacale. Che questo avvenisse chiudendo ogni confronto con il resto del mondo non era invece scontato. Si tratta di una scelta dell’esecutivo che cancella d’un tratto tutte le valutazioni del Movimento 5 Stelle sulla natura di quelle organizzazioni – lungamente accomunate alla casta politica nel giudizio negativo – e sulle loro responsabilità nell’aver consentito riforme devastanti delle pensioni, l’introduzione del Jobs act, la precarizzazione del lavoro e mille altri arretramenti nei diritti dei lavoratori.

Ne prendiamo atto, anche se non ce ne rallegriamo affatto. Il nostro giudizio sul ruolo nefasto di quelle confederazioni rimane integro, soprattutto perché lo verifichiamo quotidianamente nei luoghi di lavoro. Quello a cui non intendiamo rassegnarci è che questo nuovo feeling tra il governo Conte bis e Cgil, Cisl e Uil porti a una legge sulla rappresentanza sindacale – cioè dei diritti dei lavoratori a dotarsi di strumenti collettivi attraverso i quali, nei luoghi di lavoro e nella società, avere voce in capitolo sulle decisioni che li riguardano – con cui si affossi definitivamente il capitolo democrazia nei luoghi di lavoro, chiudendo il cerchio di quel monopolio della rappresentanza che noi combattiamo da anni. Su questo la battaglia sarà aspra e senza sconti.

Unione Sindacale di Base