Al 20 novembre il Contratto integrativo INPS 2022-2023 risulta ancora fermo al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, per una serie di rilievi tra i quali una diversa interpretazione sulla costituzione del Fondo di ente che potrebbe portare ad un taglio di 20 milioni di euro del salario accessorio.
Un fatto gravissimo, che rischia di procrastinare ulteriormente l’erogazione del saldo dell’incentivo del 2022 e tutti gli istituti previsti dall’accordo, tra cui il TEP al personale assunto da un anno. I ritardi con cui si potrebbe ratificare il Contratto integrativo ostacolano le procedure per l’attribuzione dei differenziali stipendiali con decorrenza 1° gennaio 2023. La graduatoria definitiva delle selezioni deve essere pubblicata entro il 31 dicembre di quest’anno, ma i bandi non sono neanche stati pubblicati.
Siamo di fronte ancora una volta ad una forte ingerenza del MEF nella contrattazione integrativa e al tentativo, vecchio di anni, di mettere le mani sulle risorse del salario accessorio INPS.
Per questo domani, 21 novembre, a partire dalle ore 10:30, saremo di fronte al Ministero dell’Economia e delle Finanze, in Via XX Settembre n. 97 a Roma, per esprimere il nostro fermo disappunto verso le continue invasioni di campo del ministero (vedasi la decurtazione del numero di progressioni economiche nel 2022) e per difendere la contrattazione integrativa.
USB Pubblico Impiego INPS
Roma, 20 novembre 2023