Dal 2020 il Ministero della Cultura sopperisce alla ormai cronica carenza di personale, che ancora oggi si attesta a circa 8.000 unità, attraverso l’impiego di collaboratori e collaboratrici esterni a partita IVA, autorizzati tramite dall’art. 24 del D. L. 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, in L. 13 ottobre 2020, n. 126, e ss. mm.
Tra la fine del 2020 e il primo semestre del 2021 furono banditi i primi avvisi di selezione, ed espletati, sempre nel 2021, dalle Direzioni Generali ABAP, Archivi, Musei e Biblioteche e Diritto d’autore. Successivamente e a cadenze periodiche, tra fine 2021 e inizio 2023 le collaborazioni furono prorogate e/o rinnovate fino al dicembre 2023 anche attraverso nuovi avvisi banditi dai singoli Uffici e Istituti Periferici sulla base dell’esito positivo delle attività svolte da questi professionisti del settore.
Complessivamente, il Ministero della Cultura si è avvalso, nel triennio, della qualificata ed esperta collaborazione di circa 800 professionisti di diverso profilo: Archeologo, Architetto, Archivista, Assistente tecnico di cantiere, Assistente tecnico geometra, Bibliotecario, Esperto catalogatore, Comunicatore, Esperto gare e contratti, Ingegnere (esperto in impiantistica, esperto in informatica, strutturista), Restauratore, Storico dell’arte e Tecnico contabile.
Attualmente sono in corso di redazione gli avvisi di selezione 2024 previsti dal decreto Mille proroghe per un massimo di 6 mesi di collaborazione: bandi che, tuttavia, stentano a essere pubblicati o che vengono pubblicati a singhiozzo, al pari delle graduatorie dei vincitori e degli idonei al grande concorso nazionale per funzionari, tenutosi a Roma lo scorso anno.
Ritardi di mesi, che, specie per il settore archivistico, si stanno traducendo in danni incalcolabili per la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale. Tale situazione ha nuovamente costretto tanti Uffici e Istituti Periferici a limitare le proprie aperture o a chiusure prolungate.
Pertanto, a post delle elezioni amministrative ed europee di sabato 8 e domenica 9 maggio c.a.i collaboratori esterni a partita IVA del MiC ex art. 24 D. L. 104/2020 conv. L. 126/2020, tornano a chiedere con forza che l’esperienza e l’alta formazione maturata in questi tre anni presso gli Uffici e gli Istituti Periferici non vengano azzerate.
Bensì, che siano valorizzate attraverso una efficace continuità, ovvero attraverso una legittima stabilità lavorativa che gioverebbe tanto a questi lavoratori, quanto al patrimonio culturale del nostro Paese. Un patrimonio invidiato nel mondo e, oggi più che mai, minacciato anche e soprattutto da una grave carenza di personale altamente qualificato che, solo, può garantire quelle azioni di tutela e valorizzazione propugnate dal D.lgs 42/2004.
Soprintendenze al collasso anche per l'aumento del carico di lavoro derivato dal PNRR, siti archeologici numericamente sempre in crescita, biblioteche prive di bibliotecari, archivi senza archivisti, giusto per fare degli esempi.
La situazione più attuale e disastrosa coinvolge proprio gli archivi che vertono in uno stato di totale sofferenza: tantissime sedi sono chiuse per mancanza di personale (Savona, Piacenza, Macerata, Gorizia e tante altre) e non potranno mai sostenere il flusso di richieste previste dall'approvazione del Decreto Salva Casa appena approvato, senza la presenza e la professionalità degli archivisti già formati che hanno collaborato con il MiC per tanti anni. A tutt’oggi stanno ancora aspettando collaborazioni non ancora partite e/o l'esito di un concorso impantanato che probabilmente li collocherà in sedi lontane dalla loro specializzazione.
Per quanto sopra rilevato la scrivente O.S. chiede un urgente incontro con il Rappresentante per le Relazioni Sindacali dell’Ufficio di Diretta Collaborazione con il Gabinetto del Ministro.
Roma, 7 giugno 2024 USB P.I. MIC