La sensazione che traspare da diversi articoli di stampa (ultimo dei quali il servizio apparso on-line sul sito di "Repubblica" lo scorso 9/11) è che i responsabili dell’attuale presunto dissesto finanziario della Croce Rossa non siano tanto gli amministratori che si sono succeduti nel tempo al timone dell’Ente, quanto invece gli stessi lavoratori, nelle cui tasche sarebbero finite le somme incriminate.
Le accuse si basano sulla recente ispezione disposta dal Ministero dell’Economia, le cui risultanze vengono da tutti (compresi alcuni sindacati) prese come "oro colato" mentre, ad avviso della RdB-CRI, presentano diversi aspetti controversi che meriterebbero di essere approfonditi.
Stupisce infatti che l’indagine dell’Ispettore del Ministero dell’Economia si sia rivolta esclusivamente ad accertare la regolarità dei fondi erogati al personale dipendente e non abbia invece interessato anche quelli destinati alla Dirigenza ed ai professionisti dell’Ente.
Singolare anche l’apprezzamento nei confronti dell’ex Direttore Generale dell’Ente che avrebbe trasmesso ai Ministeri vigilanti un dossier contenente la denuncia delle irregolarità poi riscontrate nell’ispezione. Come mai, se tali irregolarità risalgono già al 2002, il dossier è stato trasmesso solo a maggio 2006 (sotto la minaccia di risoluzione del suo contratto) e non prima? Come mai, se era convinto di assistere a delle malversazioni, non si è rivolto alla magistratura? Troppo impegnato a percepire il proprio lauto stipendio e a trastullarsi con le modelle russe…?
E anche il precedente Collegio dei Revisori, vedendo ignorate le proprie osservazioni sulle varie delibere commissariali, come mai non si è rivolto né ai Ministeri vigilanti né alla magistratura?
Interrogativi forse scottanti che l’Ispettore del Ministero dell’Economia non ha ritenuto di porsi… molto più facile e certamente più conveniente gettare la "croce", com’è ormai consuetudine, addosso ai lavoratori!
La verità è che in questa vicenda i lavoratori risultano essere danneggiati due volte: primo perché non hanno assolutamente percepito le somme di cui si vocifera, secondo in quanto vengono oggi addirittura additati come i responsabili della situazione.
Non a caso i lavoratori CRI sono da oltre sei mesi impegnati in una vertenza che li vede ancora in attesa di emolumenti riferiti a norme contrattuali, pienamente legittime, risalenti al 1998 (che in altri Enti sono state già applicate da tempo), e che proprio lo scorso 9/11 li ha visti manifestare sotto il Parlamento.
E’ proprio a tutela della verità che la RdB-CRI sta predisponendo le proprie controdeduzioni alla relazione ispettiva (che verranno inviate ai Ministeri vigilanti e alla stampa), oltre che proseguire con tutti i mezzi fino alla conclusione positiva di questa vertenza a difesa della dignità e della professionalità dei lavoratori della Croce Rossa.