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Riforma CNVVF

Vigili del fuoco: perchè il Parlamento non ascolta i nostri moniti?

Roma,

Vogliamo evitare di fare nuove polemiche in relazione alla gestione del soccorso nel terremoto in Molise. Perciò ci limitiamo a puntualizzare qua

Nel marzo scorso, si organizzò un convegno presso la Camera dei Deputati, richiamando l'attenzione del Governo sulla necessità di avviare delle politiche di riassetto del territorio, vista la fragilità del nostro paese ed evidenziando la periodicità degli eventi calamitosi. Nell'occasione è stata presentata la pubblicazione "Italia: paese dalle catastrofi annunciate".

Il Governo ha evitato di affrontare alcune delle questioni centrali in materia di protezione civile, ossia la previsione e la prevenzione delle calamità.

L’intero sistema di protezione civile necessita di una riorganizzazione attraverso la nascita di un coordinamento unico nelle operazioni di soccorso.

Il Governo invece ha deciso solo tagli indiscriminati al servizio di soccorso e di protezione civile, mantenendo invariato il modello organizzativo.

Il Ministero dell’Interno ha dimostrato, anche in questa occasione, di non essere il soggetto istituzionale in grado di garantire e sostenere al meglio politiche di protezione civile. I lavoratori del Corpo nazionale invece hanno dimostrato di essere una componente fondamentale nelle attività di protezione civile.

La RdB da qualche decennio denuncia la necessità di approvare una legge che modifichi in modo radicale l'intero apparato, dando vita ad un unico organo istituzionale di gestione dell'operato della protezione civile, eliminando dualismi e conflitti di competenza, presenti in passato e moltiplicati con la riforma Bassanini.

Il Parlamento ha il dovere di approvare urgentemente la proposta di legge, che prevede la nascita di un Corpo nazionale di protezione civile - già presentata alla Camera dei Deputati -, unificando le due attuali strutture (Vigili del Fuoco e Dipartimento della protezione civile) presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Questa struttura, attraverso il contributo in termini di risorse e di professionalità, coadiuvata dal mondo del volontariato, può garantire al paese un approccio moderno al tema della protezione civile.

Tale provvedimento porrebbe fine all’atavico dualismo creato in questi anni tra il Dipartimento della protezione civile e il Ministero dell’Interno.

Il paese ha la necessità, e il terremoto del Molise lo evidenzia, di uscire dal concetto tradizionale che lega la protezione civile al solo intervento d’emergenza, per entrare in quello quotidiano della prevenzione e dell’educazione.

I lavoratori del Corpo nazionale dei vigili del fuoco possono contribuire ad un passaggio culturale fondamentale, superando definitivamente il concetto di "calamità naturale" e quello di "tragedia annunciata".