Nonostante la richiesta sia stata inoltrata per tempo, ben otto giorni fa, USB non ha ricevuto alcuna risposta e dunque non sarà presente all’incontro previsto per le 14.00 di oggi presso la sede romana di Confindustria. Unica organizzazione sindacale assente, dal momento che sono stati convocati Fim, Fiom, Uilm e Ugl.
Vale la pena ricordare che USB, tra dipendenti di Acciaierie d’Italia, lavoratori ex Ilva in Amministrazione Straordinaria e appalto, conta circa 1.800 iscritti. Non convocare un’organizzazione con questi numeri, significa assumere un comportamento che calpesta letteralmente il diritto ad essere rappresentati, attraverso il proprio sindacato, dei lavoratori che appunto ripongono la loro fiducia nell’Unione Sindacale di Base. Atteggiamento schizofrenico e repressivo tipico di chi ha una cultura fascista. La parte pubblica, sebbene non maggioritaria, esiste. Batta dunque un colpo in difesa dei principi alla base della democrazia.
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso ha di recente invitato a cercare di creare un rapporto con l’azienda; pur con le migliori intenzioni, è difficile, quando si mostra totale chiusura come in questo caso, e strafottenza ancora una volta nei confronti dei lavoratori.
Come può il governo Meloni dare credibilità a questi personaggi? Quale dialogo e quale rapporto si possono instaurare con chi violenta sistematicamente i principi costituzionali alla base della democrazia?
Franco Rizzo
Esecutivo Confederale Usb