I Carabinieri di Aprilia come qualunque padrone di casa il 18 dicembre sono pronti a sfrattare una madre con quattro figli.
È una storia insolita questa che ci ha rappresentato Adele.
Infatti, quando il 14 dicembre ci ha contattato ci ha raccontato che vive ad Aprilia in un alloggio di servizio dei carabinieri con i suoi figli perché era sposata con un carabiniere.
In seguito alla separazione avvenuta ad ottobre 2023 il giudice prima assegna l'alloggio ad Adele che continua a viverci con i suoi figli, di cui precisiamo uno disabile, poi l'11 dicembre corregge improvvisamente la sentenza e da il via allo sfratto.
A quel punto il comando territoriale di Aprilia decide, grazie alla sentenza corretta dal giudice, che Adele deve lasciare l'alloggio. Quindi il 18 dicembre ci sarà l'accesso forzoso dei carabinieri per buttare in mezzo alla strada una madre con i suoi figli. Non è stata accettata neanche la richiesta di proroga per il periodo necessario a trovare una soluzione alternativa avanzata dal legale della donna.
Ma a questo punto è d'obbligo porsi la domanda, per quale motivo c'è questa urgenza di sfrattare Adele?
Non si potrebbe, coinvolgendo anche il comune di Aprilia, trovare un'adeguata soluzione con il tempo necessario?
Insomma, le domande sarebbero tante perché è la stessa anomala vicenda a suscitarne.
E onestamente, questa vicenda dimostra quanto il nostro paese sia ancora lontano dalla reale volontà di difendere i più deboli, soprattutto quando gli stessi rappresentanti della legge come l'Arma dei Carabinieri contribuiscono ad alimentare l'emergenza abitativa.
Il 18 dicembre è arrivato e il Natale è alle porte.
Confidiamo che chi dirigerà le azioni di sfratto nei confronti di Adele e della sua famiglia ricordi in un sussulto di orgoglio che ha giurato sulla Costituzione e che ha il dovere di tutelare i diritti dei minori partendo soprattutto dal diritto all'abitare!
Asia-Usb