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COMUNICATI

AGENZIE DEGLI ASSESSORI ALLA CASA DI UMBRIA E LOMBARDIA.

Milano,

CASA: VINTI, DISAGIO ABITATIVO SOTTOVALUTATO IN UMBRIA (ANSA) - PERUGIA, 28 GIU - CASA, ZAMBETTI: «BASTA QUARTIERI DORMITORIO, MARCHIO QUALITÀ PER L'ABITARE.

 

CASA: VINTI, DISAGIO ABITATIVO SOTTOVALUTATO IN UMBRIA
POL S04 S43 QBKU CASA: VINTI, DISAGIO ABITATIVO SOTTOVALUTATO IN UMBRIA (ANSA) - PERUGIA, 28 GIU - «Il disagio abitativo in Umbria è crescente ma è ancora sottovalutato»: ad affermarlo è l'assessore regionale Stefano Vinti, per il quale «la fragilità dei conti pubblici non lascia ipotizzare aumenti delle risorse, anzi per quanto riguarda la nostra regione la manovra di Tremonti ci riserva un drammatico taglio. In particolare per l'edilizia residenziale pubblica è prevista per il 2011 una decurtazione di 17,5 milioni di euro e per il 2012 di 19,7 milioni di euro». «Una situazione inverosimile - secondo l'assessore Vinti - tale da azzerare ogni possibile programmazione ed ulteriori interventi, dalle ricadute pesantissime sulle famiglie e sui cittadini a cui sarà impossibile riconoscere un diritto sociale primario, nonchè sulle imprese edili che si vedranno private di un importante settore d'intervento e sui livelli occupazionali già drammaticamente privati dalla crisi economica». Per l'assessore «l'insufficiente offerta di edilizia residenziale pubblica, nonostante il grande sforzo compiuto in questi ultimi anni dalle amministrazioni regionali a dalle Ater provinciali, rispetto ai bisogni antichi e nuovi che esprimono parti consistenti di cittadini, impone l'ingresso di nuovi capitali per definire una strategia di medio periodo e aumentare la dotazione di alloggi sociali, ma gli incentivi necessari a sollecitare la partecipazione dei soggetti privati non sembrano particolarmente significativi, finendo così di penalizzare la Regione e gli enti locali». «La situazione - sottolinea Vinti, in un comunicato della Regione - è deteriorata dall'aumento delle quotazioni immobiliari non confrontabile con la capacità reddituale delle famiglie, che ha avuto un andamento grandemente più basso. Gli effetti della crisi economica, poi, hanno accentuato i casi di situazioni già in difficoltà (lavoratori precari, licenziati, cassintegrati, giovani), facilmente riscontrabili nella riduzione dei mutui per la casa e nei provvedimenti di sfratto per morosità, che nel 2009 hanno raggiunto il valore dell'85 per cento degli sfratti totali, il più alto degli ultimi 13 anni e in una aumentata percentuale dei casi di inadempienza dei locatari». «Gli ultimi dati diffusi dall'Istat - prosegue Vinti - confermano che il tasso di disoccupazione, nel nostro paese, è cresciuto e viceversa il numero degli occupati è diminuito, il reddito familiare si è ridotto ed è calato l'orientamento per il risparmio; aumentano le difficoltà per le famiglie, che nel 33 per cento dei casi non riescono a far fronte ad una spesa imprevista e aumentano ancor più grandi quando nel bilancio familiare c'è anche il carico dell'affitto. La crisi fa sentire sempre più pesantemente i suoi effetti colpendo le famiglie nei loro bisogni essenziali e molte sono costrette a fare delle scelte e dover rinunciare a spese anche di primaria importanza. »Nel prossimo triennio - secondo Vinti - ci saranno altre 150 mila famiglie, il 40% delle quali con figli minori, collocate nelle fasce deboli poichè hanno in corso un provvedimento e rischiano di perdere la propria abitazione se non saranno messe in campo misure di sostegno al reddito. Oltre a questo, aumenteranno i giovani (20% del totale), le famiglie di migranti (26%), i nuclei composti da anziani (35%) composti prevalentemente da una persona che vive sola. Al di là degli strumenti classici delle politiche abitative, come il fondo sociale per l'affitto e l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, per l'assessore «occorre rafforzare la diffusione del canone concordato, ma soprattutto produrre uno sforzo d'innovazione delle politiche abitative che oltre a impiegare nuove e ulteriori risorse pubbliche, capitali anche privati, occorre fare interventi integrati sul piano urbanistico e sociale». «Comunque la casa è un problema nazionale che non può che vedere un protagonista forte come il governo nazionale, sicuramente le Regioni e gli altri enti locali non potranno offrire una soluzione in grado di soddisfare tutti coloro che legittimamente attendono un alloggio a canone sociale o moderato e le sinergie tra pubblico e privato possono dare un contributo a questa risposta sociale. Ma l'intervento privato - conclude Vinti - non può rispondere prevalentemente a logiche di carattere finanziario, perchè sarebbe difficile immaginare che possa essere utile alle fasce più deboli della società». (ANSA). COM-GD/AM 28-GIU-10 12:18 NNN
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CASA, ZAMBETTI: «BASTA QUARTIERI DORMITORIO, MARCHIO QUALITÀ PER L'ABITAR
OMI0000 4 POL TXT Omnimilano-CASA, ZAMBETTI: «BASTA QUARTIERI DORMITORIO, MARCHIO QUALITÀ PER L'ABITARE» (OMNIMILANO) Milano, 28 giu - «Basta a chi demagogicamente ritiene opportuno dare spazio a quartieri dormitorio». Così l'assessore alla Casa della Regione Lombardia, Domenico Zambetti, intervenuto stamani all'assemblea generale di Ance Assimpredil. «L'idea che abbiamo noi di città - ha detto Zambetti - è quella che vede una città senza ghetti perché non ha senso dare un perimetro né al lusso né al degrado. A Milano, ad esempio, è ora di capire che bisogna intrecciare anche urbanisticamente tutti i tessuti sociali». Da qui l'invito esteso a tutti ad applicare misure volte a promuovere una crescente integrazione dei quartieri residenziali pubblici rispetto al contesto urbano più complessivo, «favorendo un adeguato mix funzionale ed abitativo, per debellare ed evitare l'accentuarsi di condizioni di emarginazione o precarietà sociale». Una particolare attenzione, poi, Regione Lombardia la riserverà al miglioramento dell'inserimento paesaggistico e ambientale dei nuovi quartieri e al recupero degli esistenti ormai degradati. «Per dare una risposta a fabbisogni differenti - ha aggiunto Zambetti - abbiamo innovato gli strumenti disponibili. Siamo stati la prima Regione in Italia a sperimentare forme nuove di housing, come il canone moderato, per famiglie, lavoratori e studenti universitari, o il canone convenzionato, convinti che le finalità pubbliche dell'housing possono essere perseguite anche dai soggetti privati e del terzo settore secondo principi di sussidiarietà e responsabilità». L'obiettivo, quindi, è evolvere il tradizionale modello dell'edilizia residenziale pubblica, in direzione di un sistema aperto e responsabilizzante per tutti i soggetti. Mai come ora è importante fare squadra. L'intreccio delle esperienze, delle capacità e delle professionalità di Regioni, enti locali, aziende private, fondazioni ed il mondo del non profit è quanto mai necessario in uno scenario di risorse scarse per un più ampio accesso alla proprietà e per una migliore qualità dell'abitare«.(SEGUE). red 281313 giu 10
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CASA,ZAMBETTI: «BASTA QUARTIERI DORMITORIO, MARCHIO QUALITÀ PER L'ABITARE
OMI0000 4 POL TXT Omnimilano-CASA,ZAMBETTI: «BASTA QUARTIERI DORMITORIO, MARCHIO QUALITÀ PER L'ABITARE»-2 (OMNIMILANO) Milano, 28 giu - (SEGUE). Quindi la proposta già avanzata dal presidente lombardo Roberto Formigoni di arrivare ad un vero e proprio Patto regionale per la casa. «In questa direzione - ha sottolineato Zambetti - le imprese potrebbero svolgere una funzione importante aiutandoci a determinare innovativi criteri di valutazione della qualità di un edificio residenziale. Un sistema che permetterebbe di istituire un marchio di qualità per una casa di qualità: ciò fornirà agli utenti criteri di valutazione del comfort energetico ed abitativo del proprio alloggio, costituendo nel contempo un utilissimo parametro di confronto nell'ambito del mercato immobiliare e degli affitti. Analogamente occorre pensare a premialità, per esempio ai finanziamenti ed incentivazioni fiscali, agli sconti sugli oneri di urbanizzazione e altro». «È il tempo dell'audacia, non della paura - ha concluso Zambetti -. È il tempo di scelte che riguardano non l'offerta di qualche centinaio di nuovi alloggi, ma il modello di una città nuova con le fondamenta, le radici ben salde alla propria storia e alla propria cultura». red 281317 giu 10
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