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Notizie dal territorio

Agenzie Fiscali - CAM DI CAGLIARI

Cagliari,

QUANDO LE LAVORAZIONI VOLONTARIE DIVENTANO OBBLIGATORIE

 

Al Cam  di Cagliari il concetto di “volontarietà”  viene arbitrariamente e  curiosamente interpretato. Per capire cosa vogliamo dire, è necessario fare un passo indietro.  In data  21 settembre 2007,  venne sottoscritta una  “pre-intesa” che introduceva in via del tutto sperimentale una nuova  lavorazione nei Cam, questa attività veniva designata col nome di “controllo  preventivo di qualità delle dichiarazioni”.  Sempre lo stesso documento  individuava inizialmente l’ufficio di Foggia come destinatario delle nuove  lavorazioni, per poi caldeggiare l’assegnazione di detta lavorazione ai CAM  poiché si riteneva che il nuovo carico di lavoro fosse ricompreso  nell’attività di assistenza al contribuente già svolta da tempo con  professionalità da parte dei consulenti (quest’ultimo apprezzamento è stranamente  scomparso in sede  di auto rilevazione quando  i lavoratori del Cam  chiedevano un  riconoscimento del lavoro svolto per anni).

Dopo le perplessità avanzate dalle varie sigle si decide di assegnare in via  sperimentale ai Cam la nuova lavorazione, trascorsi 3 mesi le parti si  sarebbero dovute rincontrare per una verifica sui risultati, sui criteri di  distribuzione dei carichi di lavoro, sulle modalità di distribuzione delle  indennità, in considerazione della nuova assegnazione. L’Agenzia si  impegnava anche a verificare la coerenza di tale novità con gli accordi  nazionali sui CAM.

La pre-intesa, in lingua italiana, non ha alcuna valenza di intesa, sia chiaro, perché non è mai stata seguita da alcun  atto, documento, accordo.  In sintesi è  e rimane  una “bozza”.

A livello locale si decise di assegnare su  base esclusivamente volontaria le lavorazioni. Gli accordi tra le parti si  fermano li. L’ultimo accordo sui Cam (che venne definito dalle stesse sigle  che lo sottoscrissero “verbale e non accordo”, probabilmente perché si vergognavano del documento che ne nacque) risale al febbraio 2005 e non si  parlava affatto di “controlli di qualità”. Ma questo viene furbescamente bypassato al Cam di Cagliari, in una specie di amnesia di comodo.

Fatte queste considerazioni  ci chiediamo come sia stato possibile che  l’Agenzia delle Entrate e il Ministero dell’Economia e delle Finanze (notare:  non le Organizzazioni Sindacali e il datore di lavoro, ma datore di lavoro  che si mette d’accordo con se stesso!!!) abbiano deciso di assegnare paradossalmente come obiettivo fisso un  lavoro che si basa sulla volontarietà. Cosa succederebbe se tutti i  consulenti telefonici ritirassero la loro disponibilità a fare questa  lavorazione?

Al Cam di Cagliari questo dubbio non si pone: il direttore ritiene che la  lavorazione sia dovuta poiché inserita in Convenzione, in barba a qualunque  accordo Nazionale… e intima ad alcuni lavoratori di eseguire le lavorazioni  in oggetto, minacciandoli (in caso non lo facessero) di inadempienza  contrattuale.

Come RdB-USB P.I. abbiamo chiesto al suddetto dirigente di esimersi dal  porre in atto tali atteggiamenti che a nostro avviso sono vessatori.

Crediamo che nei posti di lavoro non sia utile la filosofia del tirare a campare, del dire tanto un posto di lavoro ce l’ho. Quello che il governo ha fatto con i nostri contratti, bloccandone il rinnovo, indica che anche nel pubblico impiego stanno passando le politiche liberiste che prevedono uno stato leggero, con meno occupati. Nella scuola sono stati “dismessi” 200.000 insegnanti. Quindi attenzione. Non dobbiamo lasciare passare nulla.

Dobbiamo organizzarci nei posti di lavoro per difendere la nostra dignità, il nostro lavoro.

Dobbiamo lottare affinché possa esistere un mondo in cui il  lavoratore torni ad assumere il ruolo dignitoso che gli spetta per diritto,   diritto sancito dalla nostra Costituzione.

 

 

 

RdB-USB P.I. Sardegna