Si è concluso l’incontro alle ore 19.00 circa l’incontro iniziato alle ore 14.30 fra il consiglio di amministrazione AIAS e i sindacati.
La direzione ha deciso di mantenere ferma la propria posizione che è quella della messa in mobilità di 133 dipendenti.
Non è voluta retrocedere neppure di fronte all’offerta di richiesta di cassa integrazione in deroga.
I motivi che la direzione ha portato al tavolo sono stati dichiarati poco convincenti da parte di molti rappresentanti dei sindacati, vista la poca trasparenza dei bilanci presentati, rifiutandosi di fornire ulteriori chiarimenti riguardo gli stessi, adducendo la giustificazione che i motivi della messa in mobilità sarebbero strutturali e, che, quindi, esulerebbero dal bilancio stesso.
A nulla sono valse le richieste di meglio quantificare i carichi di lavoro che ricadono sui lavoratori: carichi pro capite cresciuti nell’ultimo anno.
La direzione ha glissato su domande specifiche facendo finta di non capire.
Di fronte a tutto questo solo due sindacati la UGL e la ISA hanno trovato il coraggio di andare alla verifica dei criteri adottati dall’Aias per quantificare gli esuberi, passaggio che di fatto corrisponde ad una pre-firma dei licenziamenti, mentre le altre sette sigle non lo hanno fatto, e hanno chiesto la cassa integrazione in deroga.
Non sappiamo quali sono i motivi per i quali queste due sigle hanno accettato e, in fin dei conti, non ci interessa più di tanto saperlo, quel che ci interessa sapere è che presto 133 lavoratori potranno essere messi in mobilità per ragioni che noi non condividiamo e non solo per ragioni di principio ma anche perché ci risultano ancora oscuri i motivi per i quali si vogliono licenziare 133 persone.