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Trasporti

ALTRO CHE MONDIALI IN SUD AFRICA …… IL CAPITALE STA GIOCANDO LA PARTITA CONTRO IL LAVORO!!!! PER VINCERE A POMIGLIANO TRUCCA LA PARTITA UTILIZZANDO IL RICATTO DELLA GLOBALIZZAZIONE PER POI STRAVINCERE CONTRO TUTTO IL MONDO DEL LAVORO!!!!

Venezia,

La “trattativa” fra la FIAT e sindacati per il futuro di Pomigliano si configura come apripista delle future relazioni industriali tra padroni e operai, tra capitale e lavoro, in termini di aperto ricatto, dove le carte sono tutte in mano ai padroni e i lavoratori non possono far altro che chinare la testa e buttare al cesso ogni conquista, ogni diritto e ogni peso come classe sociale.

 

Lo strumento con il quale si vuole rendere possibile questo “aut aut” è la favola della globalizzazione, la minaccia di spostare capitali e impianti all’estero, dove conviene di volta in volta loro di più, delocalizzando la produzione, inseguendo : salari più bassi, maggiore produttività, flessibilità e turni, l’assenza di scioperi e la negazione del diritto di sciopero, l’assenza o la subordinazione dei sindacati.

 

Si vuole imporre il mercato globale come onnipotente dittatore legittimato a calpestare e cancellare i diritti e la dignità dei subalterni, dei salariati, la capacità e l’autonomia di programmazione economica di una nazione, ad impedire la difesa dei posti di lavoro dei cittadini di una nazione.

 

Con questo atto la FIAT ed il capitale nostrano vogliono lanciare un segnale : “gli operai sappiano che per il loro bene non vi sono altri rimedi che la pazienza e la rassegnazione”

 

 

 

OCCORRE IMPEDIRE CHE IL NOSTRO FUTURO SIA PLASMATO DA QUEI POCHI CHE HANNO LA PRETESA DI CONDURRE IL NOSTRO DESTINO ALLO STESSO MODO DI COME UNA MANDRIA DI MUCCHE E’ CONDOTTA AVANTI ED INDIETRO NEI PRATI PER POI ALLA FINE ESSERE CONDOTTI VERSO IL MACELLO.

 

 

Mentre i metalmeccanici cinesi strappano alla Foxcon e all’Honda concessioni importanti verso la creazione di uno statuto dei lavoratori, a noi lo vogliono cancellare in nome della globalizzazione, ma i nostri padroni del vapore non hanno compreso che siamo in una nuova fase…..

 

 

Delocalizzare in Cina o in Asia non è più conveniente, lo confermano gli scioperi degli operai cinesi di Shenzhen, rimangono i Paesi dell’ex est europeo: Polonia, Serbia, Slovacchia dove gli operai guadagnano 350 euro al mese e dove la vita è quasi cara quanto da noi.

La minaccia di Marchionne, della dirigenza FIAT : “chiudiamo Pomigliano e ce ne andiamo in Polonia” è un bluff. La minaccia appare credibile … peccato che non si prenda in considerazione il mercato dove immettere la Panda. Il mercato di sbocco, è sempre più difficile da conquistare. Quello cinese è un mercato interno: un miliardo e oltre di operai, anche da noi negli anni ’70 era lo stesso… negli anni del miracolo economico la Fiat produceva utilitarie che poi vendeva agli stessi operai che le avevano prodotte.

Oggi, se chiudono la fabbrica di Pomigliano - lasciando a casa 15.000 lavoratori - pensando di pagare 350 euro al mese gli slovacchi, la panda, la moderna utilitaria, chi la comprerà?

E’ una domanda che dobbiamo porci e che dobbiamo porre a tutti quelli che ci vogliono convincere che non c’è alternativa all’accettazione dell’accordo sottoscritto nei giorni scorsi.

 

PROMETTONO NUOVE PRODUZIONI DI MACCHINE SAPENDO …..

Che si sta avvicinando il picco del petrolio che potrebbe far collassare il sistema!!!

 

Oggi, poi, sussistono ragioni molto fondate per ritenere che la crisi finanziaria, partita nel 207 ed evoluta nel 2008 in un vero e proprio ridimensionamento dell’economia e mercato globale, tragga origine nell’incapacità di estrarre petrolio greggio in quantità sufficienti, e a costi sufficientemente bassi, tali da sostenere la crescita del mercato globale. La relativa e modesta ripresa in corso accentuerà e avvicinerà il momento in cui l’offerta di petrolio non potrà più fare fronte alla domanda minima sufficiente a sostenere la crescita necessaria ad uno sviluppo armonico ed ad un benessere diffuso.

 

L’Agenzia Internazionale per l’Energia e il Governo USA hanno diffuso per la prima volta un avvertimento di prossimo “crash” petrolifero. La produzione di petrolio convenzionale, che è praticamente tutto il petrolio che ha sorretto il modello sociale ed economico mondiale almeno negli ultimi 50 anni, ha superato un picco di capacità nel 2008, e a partire all’incirca tra 18 mesi è prevista declinare con un tasso del 4% annuo.

 

IL PIANO MARCHIONNE E’ PROPOSTO/IMPOSTO IN MALA FEDE …

CHI GLI DA CREDITO E’ DEMENTE O PARIMENTI IN MALA FEDE!

 

Il piano prevede che nel giro di 4 anni FIAT produca e venda, In Italia, 1,4 milioni di veicoli, più del doppio di oggi …la metà da esportare in Europa in un mercato che già prima della crisi aveva un eccesso di capacità del 30-35%, che dopo la sbornia degli incentivi alla rottamazione è già crollato del 15%.

 

In realtà vogliono la capitolazione degli operai di Pomigliano subito ma quello che promettono “all’opinione pubblica” è subordinato alla “ripresa” del mercato e che in Europa si torni a vendere sedicimilioni di auto all’anno …. Ma quante auto dobbiamo comprarci … quanti mutui dobbiamo farci e con quale lavoro e stipendio ce li pagheremo? E’ evidente che il piano di Marchionne e FIAT non si faràa mai tranne per la parte che prevede sempre comunque la riduzione della manodopera!!!

 

 

TREMONTI E COMPARI, NON CONTENTI, VOGLIONO MODIFICARE GLI ARTT.41 E 118 DELLA COSTITUZIONE!!

ART. 41 Recita:

L’iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

 

VOGLIONO PERMETTERE DI FARE MACELLERIA SOCIALE!!!

 

MACELLERIA SOCIALE CHE GIA’ SI STA PREPARANDO ANCHE PER IL TRASPORTO PUBBLICO CON LA TRATTATIVA DEL RINNOVO CONTRATTUALE (scaduto nel dicembre 2007) DOVE LE AZIENDE PRETENDONO: LA CANCELLAZIONE DELLE MALATTIE BREVI – L’OBBLIGATORIETA’ DELLO STRAORDINARIO NEI TURNI DI SERVIZIO – LA CANCELLAZIONE DEL DIRITTO DI SCIOPERO E DI RAPPRESENTANZA … LE STESSE PRETESE DELL’ACCORDO DI POMIGLIANO!!

 

La vera sfida si chiama mercato nazionale

 

Non è vero che non c’è alternativa al ricatto della FIAT, della Confindustria, del Governo.

L’alternativa è la conversione ambientale del sistema produttivo e dei nostri consumi del nostro modello di società , a cominciare dalle aziende in crisi e dalle produzioni e fabbriche di prodotti superati e nocivi, tra i quali l’automobile.

Non mancano i settori in cui investire e creare occupazione vera: fonti di energia rinnovabili, agricoltura e chimica a chilometri zero, riassetto del territorio, edilizia ecologica, la mobilità sostenibile. Tutte realtà produttive che offrono un futuro certo, perché il petrolio costerà sempre più caro. L’industria meccanica, come quella degli armamenti può essere riconvertita. Ci sono autobus, treni, tram e veicoli condivisi con cui sostituire le troppe auto. Ci sono assetti idrogeologici da salvare invece di costruire nuove strade… case e città da ricostruire dalle fondamenta con criteri di impatto ambientale zero e ad alto risparmio energetico.

Altro esempio: alla Fincantieri di P.Marghera CGIL, CISL, UIL lanciano l’allarme: gli ordini di navi crociera si fermano al 2012 non ci sono più ordini in portafoglio; senza nuovi ordini ad ottobre inizierà la cassa integrazione per una parte dei 1100 dipendenti diretti mentre i tagli per gli altri 3 mila sono già cominciati. Quante navi crociera si devono costruire per dare lavoro a questi lavoratori? Forse è ora di pretendere che si costruiscano navi Ron- Ron, navi traghetto per togliere i camion dalle strade ed utilizzare le due autostrade naturali - Adriatico e Tirreno.

 

E’ POSSIBILE PRETENDERE L’ALTERNATIVA!! BASTA CON LA FIRMA DI CONTRATTI SOTTO RICATTO LIMITANDOSI ALLA RIDUZIONE DEL DANNO!!

E’ ORA DI GIOCARE PER VINCERE NOI LA PARTITA CAPITALE LAVORO!!!! NO AI RICATTI DIFENDIAMO E ALLARGHIAMO I DIRITTI DI TUTTI!!!

 

Via Camporese 118, 30173 – tel/fax 0415312250

Ve 21 giugno 2010