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SATI

Area III^ della Formazione

Roma,

Processi di ristrutturazione... la RdB chiede chiarezza

Lavoratori,

è del 7 agosto 2003 la nota a firma del Capo Dipartimento, che prevedrebbe da qui a breve uno spostamento degli uffici dell’area III^ della Direzione Centrale della Formazione, da Via Cavour 5 a Capannelle presso la Scuola di Formazione di Base.

Tale spostamento andrebbe ad inserirsi in un quadro generale che miri ad accorpare tutti gli uffici della Formazione presso le strutture di Capannelle e ISA.

La RdB ieri ha avuto un incontro informale con i lavoratori dell’area in questione che ha evidenziato la volontà di questi di opporsi a quelle che sono le proposte dell’amministrazione. Presenti anche altre OO.SS che non hanno però dimostrato di prendere a cuore un problema di sole 22 unità, lasciando anzitempo l’incontro.

A tal proposito c’è da sottolineare in questi ultimi 2 anni la totale latitanza della RSU, sia per quanto riguarda i rappresentanti del personale del Corpo Nazionale dei VV.F sia per quelli dell’Amministrazione Civile.

Infatti, con le votazioni del 2001, il personale del Dipartimento per l’ennesima volta ha appoggiato le politiche concertative di CGIL CISL e UIL, offrendo loro una maggioranza che ha privato i lavoratori di trasparenza e democrazia rispetto tutto quanto accaduto negli anni passati ( mobilità selvaggia, sicurezza sul lavoro etc. etc.).

Da tempo la RdB denuncia tali politiche clientelari, che risvegliano gran parte del personale dal lungo letargo rivendicativo solamente quando queste non siano percorribili e sia il proprio “orticello” ad essere colpito. Tale atteggiamento nel tempo ha reso ciechi i lavoratori nei confronti di problemi macroscopici quali il salario le pensioni o il precariato chiedendo l’intervento dei sindacati solamente per scopi individuali.

Sul problema specifico dell’area III della Formazione la RdB, è pronta ad appoggiare qualsiasi iniziativa concreta proposta dal personale e, si dichiara contraria a quanto proposto dall’amministrazione soprattutto se quest’ultima non si renda disponibile a garantire a tutto il personale una mobilità volontaria all’interno delle aree del Dipartimento applicando criteri chiari e trasparenti per tutti.

Importante per l’esito positivo di una lotta, è l’unione di tutto il personale senza esclusione alcuna. L’unione fa la forza.