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Trasporto locale

Stop politiche aggressive di governo e aziende contro il Trasporto Pubblico Locale: venerdì 17 febbraio sciopero nazionale contro le privatizzazioni selvagge, il carovita e per la sicurezza e il salario

Nazionale,

Oltre cento delegate e delegati hanno partecipato martedì 24 gennaio all’assemblea nazionale organizzata a Roma dal Coordinamento Nazionale USB Lavoro Privato, settore Trasporto Pubblico Locale.

Grande determinazione nelle testimonianze dai territori e dalle città, nel voler con forza reagire all’aggressione sempre più arrogante delle politiche dei vari governi, delle associazioni datoriali e delle stesse aziende che continuano a minare la centralità dei Trasporti Pubblici e del ruolo degli autoferrotranvieri, attraverso le selvagge privatizzazioni, il continuo ricorso ad appalti, subappalti e subaffidamenti che alimentano sfruttamento e precarizzazione.

L’assemblea denuncia il susseguirsi di rinnovi contrattuali “farsa”, di aumenti salariali irrisori in cambio della crescente svendita dei diritti, e rilancia il documento piattaforma di proposta contrattuale nazionale del settore, “Trasportiamo Diritti”, nella quale queste tematiche sono affrontate in modo approfondito con l'obbiettivo di rimettere al centro la qualità della mobilità cittadina e la qualità del lavoro; rendere possibile un servizio pubblico sicuro e dignitoso che risponda in modo efficiente alle reali esigenze dei territori in un contesto di lavoro sano e rispettoso degli operatori del settore rivendicando:

  • la parificazione contrattuale tra aziende pubbliche e private;

  • una nuova scala parametrale che garantisca aumenti salariali e annienti le penalizzazioni economiche ai nuovi assunti;

  • la diminuzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali a parità di salario;

  • la necessità di una politica generale dei servizi pubblici essenziali tesa a ripristinare la gestione diretta dell’ente pubblico;

  • avviare un Piano Nazionale dei Trasporti pensato e costruito per i bisogni del Paese;

  • la reinternalizzazione di tutte le attività esternalizzate ad aziende appaltatrici, con relativo assorbimento dei lavoratori attualmente impiegati, garantendo loro anzianità lavorativa ed applicazione dei contratti integrativi utilizzati nelle aziende appaltanti;

  • una maggiore tutela sulla sicurezza e salute sul lavoro;

  • il riconoscimento delle malattie professionali e garanzie per il personale inidoneo:

L’assemblea nazionale dei delegati denuncia inoltre come grave l’operato del governo Meloni che infligge ulteriori tagli che andranno ad incidere sul Fondo Nazionale dei Trasporti per circa 356 milioni di euro, ripartiti nel triennio 2023/2025; la nuova regolamentazione dei servizi pubblici (che ripropone le stesse misure cassate con il referendum del 2011 sui servizi pubblici a rete) e il varo del nuovo codice degli appalti (che elimina i vincoli per i subappalti, introduce il subappalto a cascata e l’appalto integrato eliminando, inoltre, le misure per il contrasto alle frodi e alla corruzione); scelte che condurranno il settore in una direzione diametralmente opposta rispetto a quelli che invece dovrebbero essere i necessari interventi per il reale rilancio del Trasporto Pubblico Locale, sia in termini quantitativi che qualitativi e che dovrebbero, inoltre, ristabilire migliori condizioni di lavoro economiche certe, sicure e dignitose per gli addetti al settore.

Su questi contenuti, il Coordinamento Nazionale di settore ha richiesto un urgente incontro, già dalla fine di dicembre scorso, sia al Ministero dei Trasporti che alla Commissione Trasporti della Camera; una richiesta rimasta del tutto inascoltata. Un assordante silenzio che vuole ignorare la reale condizione di una categoria colpita da una vera e propria emergenza salariale e lavorativa che sta polverizzando i lavoratori privandoli di ogni riconoscimento professionale, costringendoli ad abbandonare il proprio mestiere a testimonianza dell’indisponibilità di accettare i pesanti carichi di lavoro, la gravosa responsabilità della mansione e le pesanti penalizzazioni economiche dettate dai contratti nazionali e di secondo livello sottoscritti dai soliti sindacati complici.

Un assordante silenzio che le delegate e delegati del TPL non vogliono ignorare dando mandato, al Coordinamento Nazionale di settore, di predisporre per il giorno 03 marzo 2023 un presidio davanti al Ministero dei Trasporti per affermare e rivendicare dignità e rispetto per un servizio pubblico essenziale e per tutti gli addetti/e del settore.

In questo contesto, l’Assemblea Nazionale delle delegate e dei delegati del Trasporto Pubblico Locale rilancia attraverso una mobilitazione di sciopero nazionale di 24 ore per la giornata di venerdì 17 febbraio, rivendicando:

  • la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, congelamento e calmiere dei prezzi dei beni primari e dei combustibili;

  • il blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per tutti i servizi pubblici essenziali;

  • il superamento dei penalizzanti salari d'ingresso garantendo l'applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neoassunti;

  • la necessità di modificare l'ossessionante e vizioso criterio che, inneggiando al risparmio, vede bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato;

  • la sicurezza dei lavoratori e del servizio, introduzione del reato di omicidio sul lavoro;

  • il salario minimo per legge di 10 euro l’ora contro la pratica dei contratti atipici e precariato;

  • il libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali;

  • una legge sulla rappresentanza che superi il monopolio costruito sulle complicità tra le OO.SS. e le associazioni datoriali di categoria.

Una giornata di mobilitazione che vuole segnare l’avvio di un percorso che sappia riportare le lavoratrici e lavoratori del settore nelle piazze a testimonianza della necessità di costruire un piano più alto di organizzazione dei lavoratori dei trasporti, affinché vengano battute le politiche della privatizzazione selvaggia dei servizi essenziali in una fase nella quale, partendo dalla gestione della pandemia, alle scelte guerrafondaie, il carovita, le bollette da rapina e la speculazione, mette a dura prova la tenuta dell’intero sistema Paese già martoriato dalle continue e scellerate politiche che hanno affossato salari e stato sociale aggredendo l’esercizio di ogni fondamentale diritto a partire da quello dello sciopero.

L’Assemblea Nazionale di settore evidenzia e si sofferma proprio sull’esercizio del diritto di sciopero, sul ruolo sempre più aggressivo e repressivo della così detta “Commissione di Garanzia” che, delibera su delibera, agisce con l’unico scopo di depotenziarne gli effetti e la capacità conflittuale. Dopo aver aumentato i periodi di rarefazione oggettiva, distanziando gli scioperi negli specifici bacini di utenza da dieci a venti giorni, aver moltiplicato i periodi di franchigia nei quali è fatto divieto di scioperare, con delibera n. 22/279 del 12 dicembre 2022, vieta definitivamente la concomitanza tra gli scioperi generali e scioperi di settore che siano essi aziendali, territoriali o nazionali.

Uno specifico atto repressivo verso l’esercizio del diritto di sciopero adottato per tutti i settori che esercitano il servizio di trasporto persone; un diritto costituzionale oramai soggiogato da delibere e decisioni di un ente che fa tutt’altro piuttosto che tutelarne i principi e le prerogative mirando esclusivamente ad aumentare il proprio potere decisionale a pieno sostegno delle associazioni datoriali e aziende. Non è un caso che tali opprimenti delibere vengano poste in essere in un momento storico come quello che stiamo vivendo dove, tra l’aggressione ai salari, al reddito, al potere di acquisto, al dilagare del lavoro sottopagato e tassi di inflazione alle stelle il conflitto è più sentito e necessario e lo sciopero rappresenta l’unico mezzo per rivendicare migliori condizioni di lavoro, sia economiche che di diritto.

Per questo, l’Assemblea vuole impegnare l’intera organizzazione sindacale, a partire dal Coordinamento Nazionale USB Lavoro Privato, all’organizzazione e promozione di tutte le iniziate utili alla tutela dell’esercizio del diritto di sciopero; fa appello alle delegate e delegati di tutte quelle attività lavorative che, se pur in modalità diversa, subiscono le limitazioni dettate a tutti servizi pubblici essenziali, di costruire un percorso comune di denuncia e mobilitazione a tutela di tale diritto costituzionale.

USB ringrazia i compagni della CGT Cheminots francese e del Manchester South District Railway inglese per il loro saluto e il contributo all'assemblea nazionale. Li sentiamo vicini così come siamo vicini a loro nelle grandissime e importanti mobilitazioni per la difesa dei diritti, per la qualità del lavoro e della vita che stanno raggiungendo le menti e i cuori della stragrande maggioranza delle lavoratrici e lavoratori dei trasporti in Europa.

Assemblea Nazionale dei/lle delegati/e USB Lavoro Privato, settore TPL

Roma 24 gennaio 2023