Ieri sera , alle ore 18.30 si è tenuto un confronto tra RdB ed Amministrazione sull’organizzazione dei servizi educativo- scolastici.
L’amministrazione ha dichiarato che , in un quadro di difficoltà, i primi servizi su cui verranno effettuati i tagli , saranno nidi e materne.
I tagli previsti modificheranno l’organizzazione dei nidi, mettendo in discussione la qualità dei servizi.
Quelle che l’amministrazione chiama innovazioni sono tagli ai posti nido pubblici, riduzione dell’orario di servizio ,taglio al personale ed aumenti dei carichi di lavoro; insomma assisteremmo alla trasformazione di un modello educativo in “badantato”.
Per i nidi, a fronte di una lista di attesa di 700 bambini, l’offerta per il prossimo anno educativo sarà minore( 50 posti in meno).
Il nido Rizzoli, chiuso per ristrutturazione, riaprirebbe come nido a gestione indiretta.
Stesso destino avrebbero altri 5 nidi che hanno bisogno di ristrutturazione. In mancanza di fondi, l’amministrazione chiederebbe l’intervento del privato che poi potrebbe gestire quei nidi.
Le diverse innovazioni previste per i nidi andrebbero in vigore già da gennaio 2011. Molti nidi chiuderebbero alle 16.30( non è stato ancora quantificato il numero), con conseguente riorganizzazione del lavoro. Le famiglie che avranno bisogno dell’orario lungo sarebbero dirottate su quelli aperti fino alle 18.00.
Ciò determinerebbe un aumento del rapporto numerico adulto/bambino( da 1/6 a 1/7), revisione degli organici, con riduzione del personale , una perdita di salario accessorio( indennità di turno) per gli operatori ed uno scadimento della loro professionalità.
Sarebbe in dirittura d’arrivo il progetto di reinternalizzazione del pasto per gli adulti, vista la prossima scadenza dell’appalto con la camst.
Per i collaboratori, la preparazione e la gestione dei pasti per gli adulti , oltre che per i bambini,rappresenterebbe un carico di lavoro insostenibile.
Tutte queste proposte non sono nuove. La situazione di difficoltà economiche sarebbe per l’amministrazione un’occasione d’oro per concretizzare cambiamenti che sono sulla carta da anni.
Inoltre il taglio del personale ha già fatto delle vittime: le precarie rimaste a casa senza lavoro e quelle i cui incarichi durano fino al 20 dicembre.
A ciò si aggiungerebbe la flessibilità di tutto il personale, precario e non, di nidi e materne a cui l’amministrazione sta già prospettando, attraverso i pedagogisti, la necessità di spostarsi nei nidi e nelle scuole della città per sostituire le assenze, attraverso un prolungamento d’orario o reperibilità con ordini di servizio.
Abbiamo giudicato inaccettabili le proposte sulla gestione delle supplenze per l’anno educativo scolastico 2010-2011, incompatibili con qualsiasi progetto educativo scolastico e irrispettose della professionalità degli operatori e delle esigenze dei bambini .
Chi lavora nei nidi e nelle materne dovrà essere pronto ad interrompere l’attività pedagogico e didattica per andare a coprire emergenze di sostituzione in giro per la città.
Gli uffici gestione dei quartieri lavoreranno sull’emergenza e nel caos più assoluto!