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BolognaFiere: sciopero e presidio contro la precarizzazione e gli appalti. Occupato l’ingresso della Fiera dell’agricoltura EIMA

Bologna,

Sciopero contro la precarietà e gli appalti in occasione dell'inaugurazione della fiera EIMA (Esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura e il giardinaggio). In uno dei quartieri fieristici più importanti d'Europa, uno degli asset strategici di Bologna e dell'Emilia Romagna vi è una situazione di intollerabile precarietà, con la mancata stabilizzazione di lavoratrici e lavoratori che hanno più di vent'anni di precarietà, e l’assenza di un piano di organizzazione che valorizzi esperienza, mansioni e livelli di lavoratori e lavoratrici stabilizzati.

Invece di rispettare i patti, sottoscritti con i soci pubblici nell’agosto del 2020, che dovevano garantire il mantenimento occupazionale e il “buon lavoro", l'azienda ha ribadito l'intenzione di esternalizzare tutte le mansioni tramite ulteriori appalti, una scelta che va esattamente nella direzione opposta, un vero e proprio piano di svuotamento dell'organico in servizio.

Quattro anni di esternalizzazioni, cessioni di ramo d'azienda, precarietà, i lavoratrici e lavoratori a tempo indeterminato e determinato ceduti a Wydex: tutto questo nonostante l’aumento di capitale da parte dei soci pubblici e la vendita di 25 milioni di obbligazioni, nonostante le precedenti intese sindacali, nonostante una proprietà pubblica della regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna.

Una iniziativa di lotta, con sciopero, presidio e occupazione del terrazzo dell'ingresso, per dire che siamo arrivati al punto di rottura: oggi con la fiera di EIMA si dispiega, dopo la pandemia, il calendario fieristico in tutta la sua completezza, domani leggeremo sui giornali di un grande successo di visitatori e di milioni di affari portati a termine ma c'è, in questi affari e questi milioni fatturati, chi paga tutto questo col proprio sfruttamento e precarietà.

Le lavoratrici e lavoratori di Wydex continueranno le iniziative di lotta per chiedere  l’immediata riapertura del tavolo di trattative per il mantenimento del lavoro diretto, la valorizzazione dei livelli e delle mansioni, la stabilizzazione dei precari storici ed il blocco delle esternalizzazioni.

 

USB Bologna