Questo che vi riportiamo è il comunicato che il Coordinamento Nazionale delle RdB Ministero dell'Economia e delle Finanze inviò a tutti i lavoratori subito dopo i tragici fatti accaduti a Genova, 9 anni fa.
Noi non dimentichiamo.
GENOVA: un giovane di 23 anni ammazzato, 600 feriti, 253 arrestati.
Questo è il bilancio della repressione operata dalle “forze dell’ordine” per conto del Governo Berlusconi – Fini.
Non ci troviamo di fronte ad una situazione drammatica, sfuggita di mano per la presenza in piazza di un violento gruppo minoritario esterno sia ai contenuti che ai metodi pacifici della protesta, ma alla presentazione ufficiale di un progetto reazionario che si propone l’annientamento di ogni opposizione sia di movimento globale sia di conflitto sociale o di qualsiasi altra forma di contestazione.
Le manifestazioni di Genova del 19, 20 e 21 hanno unito partiti, sindacati di base, centri sociali, movimenti, immigrati e migliaia di giovani e non , con percorsi diversi, ma con un denominatore comune: IL RIFIUTO DI QUESTO ORDINE COSTITUITO DOVE I 2/3 DEL MONDO MUOIONO DI FAME, MALATTIE, SCHIAVITU’ E GUERRE PER MANTENERE LA RICCHEZZA DELL’ALTRO TERZO.
Soprattutto i giovani, un’intera generazione si è affacciata sulla scena sociale armata solo del cuore e della passione per il rifiuto delle ingiustizie.
Non chiedono e non protestano per se stessi ma per milioni di altri esseri che non conoscono ma sanno che subiscono le scelte distruttive dei potenti della terra.
Questo è il movimento che sta nascendo e di cui ci sentiamo parte.
Non è un percorso facile.
Le lacrime per il giovane compagno ammazzato, la rabbia e il dolore per la notte cilena della scuola elementare, sede del G.S.F, le immagini negli ospedali di Genova ci hanno già segnato.
Ma siamo convinti delle nostre ragioni.
Questo movimento, anche se a caro prezzo, ha inferto un duro colpo alla macabra rappresentazione dell’arroganza dei più forti chiamata G8.
Tocca a tutte le forze organizzate e non, dare continuità e forza alle istanze portate a Genova, cercando di valorizzare gli obiettivi comuni senza lasciare sola questa generosa generazione e rifiutando la micidiale spirale repressione – violenza che porterebbe inevitabilmente alla dissoluzione del movimento.
La grande manifestazione di venerdì 20 luglio promossa dalla CUB, dalla RdB, dallo SLAI e dalla USI, con un corteo di oltre 15.000 persone, è andata in questa direzione.
Forse siamo stati poco politici e molto emotivi in questo nostro piccolo documento, ma vogliamo fortemente portare queste tematiche nel mondo del lavoro per contribuire a costruire una nuova cultura fatta di solidarietà e protagonismo di massa.
Roma 24.7.2001
RdB Coordinamento Nazionale Ministero dell'Economia e delle Finanze