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RASSEGNA STAMPA NOTIZIE REGIONALI

Collettivo Hobo: "Hanno raso al suolo il nostro spazio occupato in via Filippo Re. Solita codardia"

Bologna,

http://www.bolognatoday.it/cronaca/hobo-occupazione-via-filippo-re.html

Promettono un "autunno caldo" i ragazzi di Hobo dopo la demolizione dello spazio che avevano occupato in zona Irnerio. Secondo il colettivo: "Ogni sgombero ci rende più forti"

Il collettivo Hobo ha comunicato con una nota stampa che lo spazio occupato in via Filippo Re "è stato raso al suolo". Le operazioni di sgombero e demolizione sono avvenute in agosto, accompagnate dalla solita silenziosa codardia che contraddistingue la gestione Unibo, targata PD e capitanata dal pavido rettore Ivano Dionigi".

Il collettivo Hobo fa sapere inoltre che tutti i materiali depositati all'interno dello spazio occupato, dai libri agli striscioni, "sono spariti e ne chiederemo subito conto". Intanto, per il collettivo e' "evidente che l'abbattimento del nostro spazio non si limita all'attaccare il luogo fisico o soltanto il collettivo in se', ma è un attacco diretto a tutte le mobilitazioni che quest'anno ci hanno visto partecipi": ad esempio la lotta dei lavoratori Coopservice, i blitz contro il "risentito barone" Angelo Panebianco, le iniziative contro la "speculazione" targata ex Staveco.

HOBO ANNUNCIA UNA MOBILITAZIONE. "Strano che il nostro rettore, tra le macerie - prosegue la nota di Hobo - non abbia ancora imparato che ogni sgombero ci rende più forti, che ogni attacco aprirà sempre più terreni di controffensiva e riappropriazione dal basso. Da subito una mobilitazione per riappropriarci dei nostri spazi di autonomia". E poi la promessa "un autunno caldo".

SOLIDARIETA' DA VAG61. "Lo sgombero e la demolizione degli spazi di Hobo in via Filippo Re - la nota divulgata da Vag 61 - sono l'ennesima conferma di un'Università capace ormai di produrre solo macerie e polvere, stretta tra miserie culturali e miserie reali, come dimostra la lotta dei lavoratori della Coopservice. L'Università di Bologna non trova altro modo che autodistruggersi per tentare di arginare gli spazi di autonomia culturale e politica che studenti e precari praticano ogni giorno. Convinti che non sarà un'altro po' di polvere a fermare l'autorganizzazione e le lotte esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai compagni e alle compagne del collettivo Hobo".