A questa O.S È pervenuta attraverso l’ufficio per la garanzia dei diritti sindacali una nota inerente un corso per istruttori patenti terrestri, la USB/RDB ritiene positivo che l'amministrazione si adoperi su questo importantissima tematica ovviamente ci sarebbe tanto da ridire sul numero ridotto dei discenti in relazione alle esigenze e l'esclusiva sede romana.
Invero riteniamo che i corsi svolti in ambito regionale con tutor designati dal dipartimento centrale della formazione siano la soluzione ideale sulla linea del corso di 29 istruttori appena concluso, organizzato presso la regione Lombardia il quale ha compensato alle carenze oggettive del sistema di formazione nazionale con dei costi ridottissimi circa 770 euro a discente per 7 settimane ma soprattutto con disagi ridottissimi.
Ci sembra opportuno proporre soluzioni che vadano a beneficio del sistema e che non comportino aggravi di lavoro al personale con spostamenti da tutta Italia.
Allo stato attuale è evidente che le prospettive economiche sono al ribasso vedi l’esclusione dei Vigili del Fuoco, dalle attività di prevenzioni che sono fonte di risorse finanziarie; mentre quelle poche rimaste invece si continua spenderle per feste e festicciole vedi il raduno a cortina d’Ampezzo, piuttosto che investire su attività che potrebbero dare lustro e far introitare risorse da reinvestire nel sistema soccorso. Una di queste attività potrebbe essere proprio la formazione non solo dei vigili del fuoco ma di tutti gli addetti nei luoghi di lavoro e non, ciò anche per alleviare gli incidenti.
Ovviamente la politica dell’amministrazione dovrebbe indirizzare gli investimenti per formare istruttori professionali, sugli autisti per le patenti terrestri e nautiche che di fatto sono la base del sistema di soccorso .
Qualcuno potrebbe storcere il naso pensando a razionalizzazioni della formazione, non è proprio in questi termini, come O.S chiedono prima di tutto la valorizzazione di tutto il personale che in periferia giornalmente porta vanti la macchina organizzatrice del corpo nazionale, in secondo luogo il rispetto delle dotazioni organiche DCPM; da questa strategia potrebbe esserci la rinascita del CNVVF.