Ai margini del deposito del ricorso è stato convocato un presidio, accompagnato da un blocco stradale, al quale hanno preso parte numerosi lavoratori, migranti, precari, disoccupati e studenti in segno di solidarietà.
Una giornata marcata inoltre dall’ennesimo sciopero dei lavoratori dipendenti della Kuehne Nagel, che incuranti delle pressioni della gerarchia aziendale continuano a protestare chiedendo il reintegro del proprio delegato.
“Con questa manifestazione vogliamo dare voce ai tanti lavoratori che sono stati licenziati perché, oltre ad assolvere i loro doveri, si sono rifiutati di essere trattati come schiavi come sta avvenendo in numerose aziende in giro per la regione e per l’Italia”. Questo è stato gridato al microfono da Pino Larobina
“Formalmente la legge è uguale per tutti, ma ciò non è cosi nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro dove prevale la legge del più forte. Cioè il padrone sui lavoratori. Noi pretendiamo la verità e vogliamo il reintegro di Pino Larobina”. Questo è stato dichiarato da un altro intervento.
L’USB continuerà a difendere i lavoratori con determinazione stando sempre dalla parte degli ultimi e di tutti coloro senza voce.