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Sanità // 8 marzo

“Eroi in pandemia, usati e gettati via”: mercoledì 8 marzo sit-in di protesta all’ASP di Ragusa contro il mancato rinnovo del contratto a 21 biologi

Ragusa,

Il Coordinamento Confederale Provinciale di Ragusa dell’USB mercoledì 8 marzo alle ore 11 organizza un sit in di protesta in piazza Igea contro i vertici dell’ASP di Ragusa. Inizia così la lotta contro la cecità gestionale del Commissario straordinario dell’ASP di Ragusa, Fabrizio Russo, e dei suoi consiglieri per il mancato rinnovo dei contratti al personale reclutato nella emergenza Covid-19, in particolare quelli dei biologi che in due anni di pandemia sono stati gli unici impegnati ad affrontare il virus omicida negli hub vaccinali, giornalmente, e senza soluzione di continuità con l’effettuazione materiale di tamponi rinofaringei e vaccinazioni.

Sembra superfluo rimarcare quanto veritiero appare il motto “Eroi in pandemia, usati e gettati via”  che identifica quale beffa abbiano subito questi lavoratori della Sanità, con le decisioni cervellotiche di una classe dirigente dell’ASP che non ha percepito appieno la pericolosità  affrontata da questi lavoratori e che anche grazie alle loro sfide giornaliere lo Stato abbia aperto alla stabilizzazione di tutti gli operatori in battaglia (non ancora del tutto vinta) per sconfiggere la pandemia. 

Per l’ASP di Ragusa invece i biologi impegnati nei centri vaccinali, che hanno sfidato la sorte a contatto con il virus giornalmente per oltre due anni, possono essere messi alla porta nonostante abbiano ricoperto un ruolo di grande importanza per la tutela della salute pubblica. Appare oltremodo un grande raglio d’asina la convocazione degli stessi da parte del Commissario straordinario, in via d’urgenza, per sentirsi solamente ringraziare del delicato lavoro svolto e del rincrescimento dei vertici ASP per il mancato rinnovo dei contratti a fattura dei 21 biologi impegnati con dispendio di spese obbligatorie che hanno dovuto affrontare - su richiesta della stessa ASP - quali assicurazioni, iscrizioni all’albo, aperture partite IVA, attrezzature varie per la difesa personale contro il morbo, etc...     

Altrettanto stridulo e inascoltabile appare il plauso di alcuni esponenti politici o lacché del sistema per la proroga decisa di cui alla delibera urgentissima assunta dall’ASP di Ragusa (a loro dire la prima in Sicilia, nella nottata del 28 febbraio, ultimo giorno prima della scadenza dei contratti precedenti) insospettisce sia per i tempi scelti che per la selezione improvvida effettuata. Ma i lor signori non hanno riflettuto come tale adempimento abbia comportato il diniego implicito al raggiungimento almeno dei limiti temporali, pregiudicando di fatto a questi lavoratori la partecipazione alle stabilizzazioni auspicate dal Decreto Milleproroghe (18 mesi) e che i più penalizzati sarebbero stati proprio i biologi, alcuni peraltro con specializzazione quadriennale post-laurea raggiunta o in itinere.

E chiediamo ancora come mai, con a base l’obsoleta pianta organica del 2017, l’ASP di Ragusa ha trovato  le risorse e i posti disponibili o vacanti per 133 infermieri (a 21 ore settimanali), per 22 medici (a 38 ore settimanali), per 55 operatori socio-sanitari (a 36 ore settimanali) e dulcis in fundo perfino il finanziamento per 21 psicologi (a 3,5 ore settimanali), mentre non si è potuto rinnovare il contratto solo ai biologi per un totale di 63 ore settimanali per tutti e 21 questi lavoratori (3 ore cadauno) che se lo auspicavano per i sacrifici fatti, e che avrebbe loro permesso di raggiungere il traguardo temporale per partecipare alla stabilizzazione come per altre categorie.

La chiamata di ringraziamento del Commissario straordinario quindi appare surrettizia come per materializzare il detto “oltre al danno la beffa” che ha dovuto subire una categoria di lavoratori, i quali mai e poi mai avrebbero potuto presupporre di ricevere tale ringraziamento da parte di un Ente che dovrebbe tutelare la salute pubblica e gestire ponderatamente la Sanità.

In ultimo, ma solo per trattare eventualmente in altra sede con i nostri legali, tralasciamo la discussione sulla discriminante antisindacale subita dalla scrivente USB da parte del Commissario Russo: a lui ci eravamo rivolti per una convocazione in merito a tali argomentazioni, ma pare abbia manifestato la volontà di conferire con tutti tranne che con l’USB (richiesta inviata con PEC del 27 gennaio che attende ancora risposta ufficiale).

Sappiano questi signori

  • che l’USB Sanità continuerà a lottare fino alla rimodulazione oraria con reintegro del personale biologo, assistenti tecnici, ausiliari ed operatori tecnici (autisti), al pari di altre figure sanitarie favorite dall’ASP di Ragusa;
  • che l’USB Sanità premerà in tutte le sedi per l’ampliamento e la rimodulazione della Pianta Organica e per l’inserimento del personale sanitario già reclutato per l’emergenza Covid che avendo rischiato in prima persona (giornalmente a contatto con il virus letale) debba avere da subito un canale preferenziale, nel sopperire o colmare vuoti in posti non ricoperti e/o mancanti;
  • che l’USB Sanità si batterà strenuamente per facilitare l’inserimento dei tanti giovani professionisti messi alla porta dal mondo del lavoro, da una gestione incomprensibile e ingrata, con decurtazioni e selezioni volute dalle scelte politiche dell’ASP di Ragusa (loro sì, in pandemia, comodamente seduti dietro una scrivania) mentre in trincea a confrontarsi col Covid-19 rimanevano i lavoratori reclutati appositamente per l’emergenza.

Il coordinatore Federazione del Sociale Usb

Michele Mililli

Il segretario provinciale USB

Roberto Distefano 

Ragusa li 5.03.2023