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Beni Culturali

I lavoratori di Palazzo Reale di Genova vanno ringraziati: i fannulloni sono altrove

Genova,

L'Unione Sindacale di Base non può esimersi dal replicare alle dichiarazioni della direttrice di Palazzo Reale Alessandra Guerrini rese al Secolo XIX il 03/02/2023 in merito alla chiusura del Museo della scorsa settimana. Occorre evidenziare come le sue parole stridano di fronte alla realtà dei fatti.

Riteniamo questo passaggio dovuto a tutti i lavoratori, nessuno escluso, che contribuiscono, con spirito di sacrificio ed abnegazione a garantire l’apertura del sito museale per l’intero arco dell’anno, nonostante i numeri parlino chiaro: la pianta organica prevista da decreto ministeriale per il solo museo di Palazzo Reale prevederebbe la presenza in servizio di almeno 43 unità di vigilanza (secondo il Ministero, ma comunque insufficienti per USB) per consentirne una fruizione adeguata: attualmente risultano solo 19 unità in servizio, comprendenti dipendenti in situazione di fragilità, con un’età media alta, che usufruiscono legittimamente dei diritti previsti dalla legge per far fronte a difficili situazioni personali, costretti a contingentare ferie e riposi settimanali in ragione delle esigenze di servizio.

Meno della metà delle unità previste in servizio significa che il museo potrebbe aprire per non più di 3 giorni settimanali. L’orario di apertura ampliato, così come impostato dalla dirigenza, non tiene conto di tale proporzione.

Ad una atavica carenza di personale, determinata da scelte politiche assunzionali scellerate e del tutto insufficienti per far fronte ai continui pensionamenti, solo parzialmente colmata di recente da una esigua immissione di personale e in attesa che si metta mano rapidamente allo scorrimento della graduatoria concorsuale degli idonei, si aggiunga che gli Assistenti alla Fruizione e alla Vigilanza svolgono quotidianamente compiti di tutela del patrimonio, funzione istituzionale che non può prescindere da numeri minimi di sicurezza del personale di vigilanza presente. Questo è il motivo per il quale è necessario disporre la chiusura del sito in mancanza delle condizioni di sicurezza previste.

Ci saremmo aspettati che il direttore partisse da queste considerazioni per arrivare a riconoscere i meriti dell’operato dei lavoratori e lo sforzo collettivo di un unico gruppo lavoro per tenere aperto un museo in condizioni di assoluta carenza di personale e dovendo fronteggiare la drammatica fase pandemica, tuttavia non siamo particolarmente stupiti dell’omissione considerato che, fin dal suo arrivo, il dirigente ha deciso di impostare un’organizzazione del lavoro la cui applicazione si è tradotta nello smantellamento di una gestione di valorizzazione del personale provocandone il trasferimento, nonostante quest’ultimo avesse contribuito attivamente alla creazione dell'eccellenza dell'Istituto autonomo di Palazzo Reale.

In questo quadro disarmante risulta inoltre inspiegabile l’affermazione da parte del dirigente tesa a distinguere tra il personale del museo e quello della portineria, quando in realtà tutto il personale di vigilanza svolge le stesse mansioni con professionalità ed è parte dell’organico ministeriale.

Considerato quanto premesso e al di là dell’episodio oggetto della contestazione, intendiamo dare sostegno ai lavoratori di Palazzo Reale e Palazzo Spinola in quanto garantiscono un servizio importante e continuativo alla cittadinanza, precisando loro al contempo che non li lasceremo soli a fungere da capro espiatorio, persuasi che la dirigenza si debba assumere tutte le responsabilità del caso, a partire dalla necessità di far luce su una catena della comunicazione evidentemente deficitaria che troppo spesso lascia i lavoratori a contatto col pubblico a dover fronteggiare situazioni di difficoltà che possono esasperare gli animi.

Nell’assicurare pertanto che vigileremo per evitare processi sommari VOGLIAMO RINGRAZIARLI NOI I LAVORATORI e assicuriamo loro fin da subito spazi assembleari per aprire una discussione reale sul riconoscimento della dignità del ruolo che svolgono. I FANNULLONI STANNO ALTROVE!

USB Pubblico Impiego Liguria

Genova, 06/02/2023