L'Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche (INAPP) ha recentemente comunicato gli esiti della sua indagine sui tempi di lavoro e la qualità della vita dei lavoratori. Da questo studio è emerso il carattere antisociale degli orari di lavoro che vengono imposti sfruttando la flessibilità e abusando degli straordinari per evitare di assumere il personale che faciliterebbe la ripartizione dei carichi di lavoro. Inoltre, si evidenzia la stretta correlazione tra il restringimento dei tempi di vita e i rischi di infortunio sul lavoro e in itinere.
Questi dati descrivono esattamente la condizione che da anni denunciamo nel settore Commercio, dove i lavoratori hanno perso tutele e diritti a causa dei sindacati collaborativi e di un sistema di leggi che favorisce il padronato:
• il lavoro domenicale è stato reso obbligatorio a cominciare dal CCNL e dalle liberalizzazioni delle aperture degli esercizi commerciali.
• Gli orari di apertura dei negozi si sono dilatati 7 giorni su 7, e in alcuni casi sfiorano le 24 ore consecutive.
• Le carenze di personale sono strutturali e vengono colmate esigendo lavoro straordinario, spesso non retribuito, o ricorrendo costantemente alla flessibilità.
• La disponibilità al lavoro festivo viene inserita nei contratti di assunzione a tempo determinato, e poi viene “ereditata” anche in caso di trasformazione a tempo indeterminato.
• I turni di lavoro vengono spesso comunicati di settimana in settimana, impedendo ai lavoratori la benché minima possibilità di conciliare i tempi di vita.
• Sovraccarico di mansioni e pretesa di svolgimento di mansioni superiori al proprio livello d’inquadramento.
• Impossibilità di fruire di permessi e ferie, sempre subordinate alle esigenze tecnico organizzative.
• Uso costante di trasferte temporanee per sopperire alle assenze dei dipendenti, invece di garantire un organico sufficiente.
• Condizioni di fatto discriminatorie per le donne.
Queste condizioni di lavoro impediscono agli occupati del settore di costruire e mantenere una vita sociale e affettiva nei tempi liberi da lavoro. E lo sfruttamento del lavoro, soprattutto in questo settore, si accompagna a salari inadeguati.
USB presenta la propria piattaforma rivendicativa per chiedere che i rinnovi dei CCNL del settore tengano adeguatamente in considerazione anche l'aspetto della qualità del tempo di lavoro, a cominciare da:
• rispetto degli orari dei part time, che per loro natura devono avere esatta collocazione temporale del turno;
• lavoro domenicale e festivo solo su base volontaria;
• aumento delle maggiorazioni previste per il lavoro domenicale, festivo, straordinario:
• pianificazione annuale dei turni;
• adeguamento dell'inquadramento alle mansioni effettivamente svolte;
• aumento dei salari in maniera adeguata al tasso di inflazione;
• aumento dei risarcimenti in caso di vacanza contrattuale;
• fine delle trasferte e dei trasferimenti punitivi, e aumento degli organici;
• riconoscimento della genitorialità in favore di una migliore organizzazione dei turni di lavoro.
USB riconosce da sempre la legittimità delle istanze dei lavoratori e delle lavoratrici e si impegna a portare avanti ogni azione necessaria a liberare il lavoro da ogni sfruttamento.
USB Commercio